L’aria s’incendio e poi, silenzio


«Siamo alla fine del XX secolo. Il mondo intero è sconvolto dalle esplosioni atomiche. Sulla faccia della terra, gli oceani erano scomparsi, e le pianure avevano l'aspetto di desolati deserti. Tuttavia, la razza umana era sopravvissuta»

 

Ci vorresti tu ora, Hokuto no Ken (per gli amici Ken il guerriero).

Dio si fermò a Eboli. Nel presepe-tendopoli

Dio si fermò pure a Eboli, però poi ebbe a lamentarsi dell’ospitalità riservata al figlio: nientedimeno che qui, nella Piana del Sele una intera piazza è stata occupata da una specie di tendopoli con figure in legno rappresentanti la natività. E così sembra di entrare in una specie di scenografia delirante, concepita da un Tim Burton depresso. Ma ecco a voi alcune immagini significative. E tanti auguri!

Entrare nel presepe. O nel campo di Auschwitz? Su quel cancello ci manca solo la scritta e stiamo apposto.

uh non pensavo che nel presepe ci fossero pure gli indiani. Sulla sinistra, potete apprezzare due pecore di diverso colore che si ingroppano. Uscirà una pecora grigia.

ecco, visto il cartello, questo sarà lo stand della meretrice? Un lavoretto natalizio non si rifiuta mai...

Hanno ucciso un re magio, forse al posto della mirra portava qualcos altro.

Tutte queste sagome sembrano una puntata di "Blu notte" di Lucarelli. Paura eh?

Sardegna 1959. L’Africa in casa e l’Espresso di una volta

L’Espresso ripropone in pdf una parte della ‘Indagine sulla miseria’ sul Mezzogiorno d’Italia, del 1959 condotta dal fotoreporter Carlo Bavagnoli e dal giornalista Livio Zanetti. Si tratta dell’inizio, dedicato alla Sardegna.