Caos digitale e terrestre

Col digitale terrestre c’è effettivamente più sfizio: tante emittenti in più, alcune straniere. Insomma, per chi come me non aveva la tv satellitare, un bel salto in avanti. Però poi non puoi non notare le storture italiane, il pressapochismo che – a dispetto delle campagne per educare  al passaggio dall’analogico al digitale – è davvero il nostro piatto forte.
Epg: la guida elettronica ai progammi è usata da poche emittenti locali. In Campania da nessuna emittente locale. La usa benissimo Cielo, il canale Sky, così come Mtv. Mediaset no, per ovvie ragioni (altrimenti come si vende “Tv Sorrisi e Canzoni”?) mette solo il programma in onda e quello che segue.
Il vero punto è la Rai: la Tv di Stato che fa, si scoccia? Dalle mie parti l’Epg non è implementato a dovere, non ci sono nè le trame nè l’intero palinsesto della giornata. Eppure i decoder possono programmare lo zapping, quindi se c’è una cosa che m’interessa vedere, io la programmo e poi a quell’ora lì non c’è Emilio Fede che tenga.  E invece, niente.

Ma del resto, cosa ci si può aspettare da un servizio pubblico che fa uscire pazzi i telespettatori? “Criminal Minds” e “Desperate Houswifes“, due fra le serie di maggior ascolto di Raidue, cambiano continuamente di programmazione, senza nemmeno un minimo preavviso?