Brunetta sul grande schermo

Il ministro Renato Brunetta mette sul suo sito web, tutti i finanziamenti statali ai film italiani dal 1997 al 2007. Ci mette pure una vignetta che devo dire non è granchè azzeccata: una caricatura di Nanni Moretti che non mi risulta abbia incassato provvidenze statali.

Intendiamoci: alcuni film in quell’elenco fanno sorridere. Ce n’è uno che a fronte di 3 milioni di fondi ha incassato poco più di 9mila euro. La questione è trita e ritrita: per essere bello, un film deve per forza sfondare al botteghino? Non è necessariamente così, a mio modo di vedere e uno Stato ha il dovere di promuovere lo sviluppo dell’industria cinematografica. Solo che questi  non sono prosciutti, vanno valutati nel loro complesso, non solo “a peso” e “colore”.

3 Comments

  1. Purtroppo ci siamo assuefatti al concetto di redditività, che fa indebitamente capolino anche in quei settori dai quali sarebbe opportuno venisse bandito. E’ così ovvio, come sottolinei tu, che la cultura non ha come sua inclinazione primaria la vocazione a produrre. Ci sono settori in cui il rosso in bilancio DEVI accettarlo. La parola azienda pare un totem. Ma non tutte le aziende sono uguali. Penso ai trasporti. Dopo le 21.45 non c’è più un treno Roma-Napoli. Perché? Dice: lo prendono in pochi. E che significa? Allora perché di notte si consuma meno acqua, che facciamo: al tramonto chiudiamo acquedotti e rubinetti?

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  2. agodellabilancia 15 Settembre 2009 at 19:53

    Non aggrappatevi agli specchi. Era ora che un ministro prendesse il timone per fare un po’ di pilizia.E’ vero che la cultura non deve per forza avere bilanci positivi. Ma lo stereotipo dell’italiano con la tessera in tasca(sia bianca che rossa)non deve e non può continuare ad imporsi in una democrazia meritocratica che vuole andare verso il compimento.

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  3. @agodellabilancia
    Ma questo ministro, in tema di ottimizzazione dei costi dello Stato, si è fatto sfuggire alcuni personaggi dello spettacolo che viaggiavano in compagnia di un miliardario a spese nostre. Ora, se questo ti pare “fare un po’ di pulizia”, andiamo bene…

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