«L’elemento fondamentale della filosofia dei supereroi è che abbiamo un supereroe e il suo alter-ego: Batman è di fatto Bruce Wayne, l’Uomo Ragno è di fatto Peter Parker. Quando quel personaggio si sveglia al mattino è Peter Parker, deve mettersi un costume per diventare l’Uomo Ragno. Ed è questa caratteristica che fa di Superman l’unico nel suo genere: Superman non diventa Superman, Superman è nato Superman; quando Superman si sveglia al mattino è Superman, il suo alter-ego è Clark Kent. Quella tuta con la grande “S” rossa è la coperta che lo avvolgeva da bambino quando i Kent lo trovarono, sono quelli i suoi vestiti; quello che indossa come Kent, gli occhiali, l’abito da lavoro, quello è il suo costume, è il costume che Superman indossa per mimetizzarsi tra noi. Clark Kent è il modo in cui Superman ci vede. E quali sono le caratteristiche di Clark Kent? È debole, non crede in se stesso ed è un vigliacco. Clark Kent rappresenta la critica di Superman alla razza umana».
Kill Bill volume II
Non ti tramuta in giornalista una tessera o un corso di laurea e fin qui ci siamo.
Certi giorni mi viene da pensare che Clark Kent il vigliacco, cioè – secondo la filosofia di Bill Gunn – il modo in cui Superman ci vede, non poteva che fare il giornalista. Cioè l’unico mestiere in cui la vigliaccheria può essere un tratto distintivo della carriera, dello stile, dell’approccio alla notizia.
Ho scritto fare il giornalista parlando di vigliaccheria. Di solito quando parlo del mio lavoro dico essere giornalista. E la codardia non è contemperata.
Articolo sagace e simpaticissimo che condivido volentieri