Spaccio di musica e di poesie. Chissà cos’accadrebbe a Scampìa

La vicenda I-Doser, le musiche “droganti” (sto ascoltando quella al peyote, magari scrivo meglio oggi) è trattata col solito rigore sul blog anti-bufala di Paolo Attivissimo.  Stando le cose così come sono state dipinte, a Scampìa già si fregano le mani: al posto delle siringhe spunteranno gli iPod da attaccare ad una porta usb. Già vedo pusher intorno ad un computer e vedette armate di computer portatili e bluetooth pronte a spostarsi alla bisogna.

A questo punto, visto che  ci sono le droghe mp3, perché non dare vita ad un sogno, quello di Paolo Rossi: gli spacciatori metropolitani di poesie. Che sballo, farsi di Montale e Ungaretti  sotto lo sguardo e l’olfatto vigile di poliziotti e cani “anti-lettura”.

«Hey! Mr. Tambourine Man, play a song for me / In the jingle jangle morning I’ll come followin’ you»