Per una scuola di giornalismo: guardando Studio Aperto

Parte della  scaletta di stasera, 18.30.

– Eliasbetta Canalis e George Clooney alle Hawaii, hanno ricucito dopo il litigio per il poker (che era falso)
– Striscia la notizia va da Manuela Arcuri che non ha più la statua a Porto Cesareo
– Francesco Totti e Anna Fanchi insieme non solo per sport ma per la salute
– Il compleanno di Fabrizio Corona e i regali di Belen: faranno un bambino?
– E’ un piccolo fenomeno del ciclismo, ma soprattutto un campione dal cuore d’oro: 12 anni, Pavia.
– Una impresa spettacolare del motociclista che salta nel il canale di Corinto (88 metri)
– I pellicani a quanto parte non sono animali molto docili (video)
Sport.

L’idea parte da qui.

I giornalisti si “promuovono”

Sarà capitato a tutti (o quasi) di vedere alcuni nuovi spot che le reti Mediaset stanno trasmettendo in questi giorni. Si tratta, per intenderci, di una campagna di pubblicità per le testate giornalistiche del gruppo, Tg5, Studio Aperto, Tg4 e Sport Mediaset. Il comunicato che presenta l’iniziativa recita così:

Testimonianze di professionisti che ogni giorno assistono in prima persona al dolore o al trionfo, alla paura o alla gioia. Giornalisti che vedono i fatti prima che diventino notizie e che cercano di raccontarli ai telespettatori capendone al volo il significato.
Il risultato sono 15 mini-racconti di firme autorevoli e giovani cronisti che mescolano emozioni e questioni etiche, timori e consuetudini, esperienze e aspirazioni e che forniscono un servizio informativo che non costa assolutamente nulla agli italiani.

Domande di un lettore (e telespettatore) operaio:
1. Nel Tg5, a parte Toni Capuozzo, chi può pronunciare la frase “Nel cuore dell’informazione”, con la coscienza pulita?
2. Per il Tg4 è stato scelto Emilio Fede. (lo so non è una domanda, ma so bene che in questo caso la domanda scaturisce dall’affermazione nuda e cruda…).

Noto anche da un bel po’ di tempo, Studio Aperto, il tiggì di Italia 1 diretto da Mario Giordano, ha predisposto i blog per tutta la redazione.

Pubblicità

Tg è un acronimo che in Italia è da tutti riconosciuto per indicare il telegiornale. Ora, mi dico, perché sempre più spesso vedo finti telegiornali che pubblicizzano prodotti, società finanziarie, mobilifici? E’ giusto, è lecito, è legale – mi chiedo – utilizzare un finto contenitore giornalistico con caratteristiche del tutto simili a quelli veri, per far passare una pubblicità, ovvero la proposta d’acquisto di un prodotto (dunque priva di caratteri di pertinenza, verità, continenza, oggettività) come una notizia che invece dovrebbe avere queste caratteristiche? E’ giusto che l’indicazione “informazione pubblicitaria” sia in sovrimpressione nell’angolo del video in corpo 5, praticamente invisibile a tutti?

E dove sono le associazioni di consumatori, il garante della pubblicità, ma soprattutto, dove è l’Ordine dei Giornalisti, la Federazione della Stampa?

Ps: altra cosa, ma non c’entra niente con quanto detto sopra. A Napoli c’è una ditta che trasmette – a sei mesi dalla sua morte – degli spot-sketch che hanno come testimonial Mario Merola.