L’altro giorno alla conferenza stampa in Comune ad un certo punto si è alzato Roberto De Simone. Che è un omino vestito sempre scuro, piccolo piccolo e con mezzo dente in bocca. Ma è uno dei più quotati, geniale musicista, musicologo e compositore italiano. Ha detto che questa città non ha la memoria del futuro, aggiunto che Napoli ha dimenticato gli anniversari delle nascite di Martucci, Pergolesi, di Ernesto de Martino, ha scordato la memoria dei suoi tre conservatori, ora non più esistenti (resta quello di San Pietro a Maiella): quello dei Poveri di Gesù Cristo, Sant’Onofrio a Capuana e Pietà dei Turchini.
Alla fine del suo intervento m’è scappato di applaudire, penso unico tra una cinquantina di persone.
Bisogna tenere aperti gli occhi sui soldi del Forum delle culture 2013, approdato in una città che la cultura se l’è messa sotto i piedi. C’è una commissione politico-culturale che dovrebbe garantire, ma già girano falchi a caccia di pubblico denaro. E bisogna che sti occhi li tengano aperti tutti, non solo i giornalisti.