Ordine Nazionale dei Giornalisti e Federazione Nazionale della Stampa sono recentemente più attivi che mai. Ahimè l’uno contro l’altro. Diverse visioni della professione, diverse “ricette” per tutelare occupati, inoccupati, precari e aspiranti giornalisti.
In mezzo, la campagna elettorale per il rinnovo degli organismi di tutela dei giornalisti. Sono state le prime elezioni giocate sul web al cento per cento. Partendo da questo presupposto, voglio presentarvi una serie di dati interessanti, emersi in questi giorni di iperattivismo. Due visioni speculari, quelle di sindacato e ordine professionale: il primo accusa l’altro di non aver fatto nulla per scongiurare il proliferare di scuole post-universitarie che hanno gonfiato a dismisura la platea degli iscritti; il secondo accusa l’altro di non attaccare abbastanza gli editori.
Tra questi, come sabbia nell’ingranaggio, il Coordinamento giornalisti precari della Campania con la sua inchiesta sui corsi-truffa per diventare giornalista pubblicista: si paga fino a 3mila euro per restare con un pugno di mosche in mano.