Giornali, seguire le avvertenze

Fantastica “segnaletica per giornali”. Anzi, per i lettori. Tra le frasi:

  • Avvertenza: Questo articolo è fondamentalmente solo un copia e incolla da comunicato stampa.
  • Avvertenza: Questo articolo contiene curiosità, verificate le informazioni da Wikipedia.
  • Attenzione: Per garantire future interviste con il soggetto, le questioni scottanti non sono state trattate.
  • Attenzione: per rispettare una scadenza, quest’articolo è stato plagiato da un’altra fonte.

Bisognerebbe tradurle in italiano, no?

Journalism Warning Stickers

Giornali e contributi? Tutto ok, grazie

Dopo una sbornia collettiva di “Caste” varie,  è finito il tempo di preoccuparsi dei contributi ai giornali, giusti o cattivi che siano.

E invece proprio in questi giorni, individuo i contributi erogati nel 2008 sul solito sito internet del Dipartimento per l’editoria. Resto sorpreso: ma non dovevano calare (almeno questo era il pianto greco collettivo)? Macchè. Individuo fra le coop anche il mio  vecchio giornale, “La Verità” passato di mano e diventato da giornale di cronaca un giornale di cavalli e scommesse. E alla “Contributi alle imprese editrici di periodici di cooperative, fondazioni o enti morali” una interminabile serie di “Voce” (Del Popolo, Di Dio, Dei Berici, Pastorale…) e di “Vita” (Casalese, Cattolica, Giuseppina, Nuova…).

Pronto buongiorno è la sveglia

Il peggior giornale?
“Tutti quelli della free press. Forniscono un alibi a chi non vuol spendere un euro al giorno ma fa dieci telefonate col cellulare per dire: “Butta giù la pasta”.”
[…]
E con la free press?
“Ci incarto pure il pesce”.

Così parlò – in una intervista a Claudio Sabelli Fioretti  – tale  Giancarlo Aneri. Dice trattasi d’un notissimo produttore di vino e alimenti vari. Mah, il suo ragionamento a me sembra proprio quello di chi classifica il vino soltanto in base al prezzo (il migliore è il più caro) senza manco assaggiarlo. Dice pure che  Aneri conosceva Indro Montanelli. Forse non l’ha mai sentito dire che “tutti i quotidiani, il giorno dopo la loro uscita servono per incartare il pesce”. Menomale, non gli hanno chiesto dei giornali on-line: avrebbe chiamato l’esorcista.