Ci sono decine, centinaia di annunci del genere su siti internet, sulle riviste specializzate, volantini stradali. Perfino nei Google Adsense di questo blog (ma io vi avverto: non vi fidate!). Giornali che promettono la sfolgorante carriera del giornalista in cambio di tempo, lavoro e serietà. E la loro serietà qual è? Non pagare. Ecco, non esiste gavetta più stupida di questa, fatta così è inutile, oggi.
Il caso in questione merita attenzione. Il “Quotidiano Giovani” che non conoscevo finora, offre lavoro. Lavoro per modo di dire. Ecco di che si tratta:
Si richiede reale interesse per la partecipazione al progetto, desiderio di crescere insieme alla testata dedicando, al di là del tempo, reale impegno e serietà. Si offre la possibilità di partecipare ad un progetto giovane, dinamico e ambizioso, e di fare esperienza in quella che vuole essere anche una palestra per aspiranti giornalisti con l’opportunità di conseguire i requisiti necessari al tesserino da pubblicista.
Di retribuzione manco l’ombra.
Cari amici, colleghi, aspiranti tali. Diffidate da chi in cambio del vostro lavoro, seppur agli inizi di questa professione, vuole offrirvi “il tesserino” facendovi lavorare gratis. Primo perché non è detto che ci riusciate, ad ottenerlo. Secondo perché un titolo così (ammesso che i pubblicisti di qui a qualche mese continuino ad esistere) non serve a nulla.
C’è poi un’altra cosa che inquieta e non solo me, ma anche Luca, il collega che ha sollevato per primo la questione: perché questo sito ha in bella evidenza un banner della Presidenza del Consiglio, dipartimento della Gioventù (prima guidato da Giorgia Meloni, oggi delega affidata al ministro Andrea Riccardi)?
In che modo il ministero partecipa alla realizzazione di questa pubblicazione? Sarebbe quanto meno spiacevole sapere che una rivista con questo tipo di vaghe (uso un eufemismo) proposte lavorative c’entri qualcosa con Palazzo Chigi.