Il (mio) discorso di fine anno

No, non è quello di quel tizio su quel Colle romano, roba antica, superata.

Con Norberto Gallo e Francesco Bassini di Napolionline.org la mattina di San Silvestro mi sono immodestamente prodotto in una lunga videointervista su due argomenti che in questo scorcio di fine 2009 hanno tenuto banco: il fallimento politico e amministrativo delle Municipalità di Napoli e la questione della web-tv voluta da Palazzo San Giacomo. Ringrazio entrambi (più Francesco Iacotucci of course) per aver sopportato i miei sproloqui.

http://www.napolionline.org/new/intervista-a-ciro-pellegrino-de-il-napoli-le-municipalita

Babele su rotaia

Quel poco che sono stato a Londra ha confermato una mia coinvinzione sui trasporti napoletani: è più difficile prendere un metrò a Napoli che ha un paio di linee e una ventina di fermate che capire il meccanismo della Tube londinese, una formazione laocoontica di convogli, un numero sterminato di fermate.

A tal proposito, ecco il cartello informativo di Metronapoli, la società della Linea 1 di Napoli, il metrò nuovo, cosiddetto “collinare” (ce n’è poi uno gestito dalle Fs).

1metronapoli

Il cartello informativo non risponde alla prima, fondamentale domanda: dove conducono le metropolitane napoletane? Già, perchè dal cartello Metronapoli è clamorosamente sparita l’altra linea, la 2 (Gianturco-Pozzuoli).  Non importa alla Metronapoli dare un’informazione completa: vuol solo comunicare quali sono i mezzi sotto sua gestione fruibili. Eppure non è un’azienda mossa dall’esclusiva volontà di profitto: è una società tutta pubblica. E ancora:  in una esibizione muscolare di progetti e progettini, il cartello (che è in tutte le stazioni del metrò 1 di Napoli) chiude l’anello su rotaia aggiungendo alla linea funzionante (Piscinola-piazza Dante) le “tratte in costruzione” e quelle di “estensione futura”.
Per la serie: queste fermate ci sono, queste qui le stiamo facendo, queste ultime invece, non preoccupatevi, le abbiamo soltanto pensate.

Diario di uno scrutatore

Accade che poi, nel silenzio (cioè, senza proclami e contando solo sul lavoro quotidiano e su chi ha la bontà di leggerlo) uno vinca le sue piccole battaglie.

Al Comune di Napoli, qualche giorno fa, volevano far passare una cosa simpatica: far nominare gli scrutatori (3.600) ad una commissione di consiglieri comunali, anziché utilizzare il più imparziale sorteggio col computer. Tutti (o quasi) d’accordo, destra e sinistra,  per  far passare ‘o nguacchio. Beh, è bastato scriverne per far saltare tutto.
Piccole soddisfazioni di un cronista nella provincia dell’Impero.

Giornalismo a servizio

Qualche giorno fa ho scritto un pezzullo su una cosa che m’ha molto molto colpito. Trattasi di un bando di gara del Consiglio della Regione Campania, per la fornitura di prestazioni di agenzie di stampa: 200mila euro diviso quattro.

Fin qui tutto ok, ma ravanando nel capitolato speciale d’appalto, un paio di articoli attirano la mia attenzione:

L’agenzia aggiudicataria dovrà garantire:
a) L’elaborazione e redazione delle notizie giornalistiche relative alle attività del Consiglio Regionale della Campania;
b) La rapida pubblicazione delle notizie relative al Consiglio Regionale della Campania sui notiziari nazionali e regionali di agenzia;
c) La rapida pubblicazione dei comunicati stampa prodotti dall’ufficio stampa e dalle altre strutture del Consiglio Regionale della Campania sui notiziari nazionali e regionali di agenzia entro e non oltre le due ore dalla diramazione di tali comunicati;
d) L’invio di un redattore in occasione delle attività del Consiglio Regionale della Campania;
e) L’invio di un redattore in occasione di iniziative e attività del Consiglio Regionale della Campania in sedi diverse da quelle regionali;

Ma come: entro 2 ore il comunicato “in rete” e l’obbligo di seguire tutto? Ma il Consiglio regionale della Campania ha bisogno di accedere a news o paga una – anzi 4! – strutture per alimentare il can can mediatico sulla Regione Campania? Secondo me questo bando lede ogni principio deontologico in merito alla libera scelta della struttura giornalistica di stabilire se una cosa “è” o meno una notizia.

Cos’accadrà, al collega che lavora per una delle agenzie vincitrici della gara? Chi sarà il suo editore, l’agenzia stessa o il parlamentino regionale campano?

Le cose buone vanno avanti

Le cose buone vanno sempre avanti, il lavoro paga. Me lo ripeto come un mantra da sempre.
A proposito di cose buone: il web-cartoon’s di Raffaele Marra, “Giggino & Totore” di cui avevo parlato qualche tempo fa, approda su Eco Tv ( ore 23 Sky906).

Update del 22/3: e di questo bel pezzo (mezza pagina) del Corriere della Sera che diciamo?