Dieci anni fa i giornalisti campani avevano una sede molto bella, prestigiosa, nella Villa Comunale che affaccia giusto sul Lungomare di Napoli. L’allora sindaco Antonio Bassolino decise che i giornalisti pagavano troppo poco per quel posto così bello e che andava valorizzato. I giornalisti andarono via, quel posto è ancora vuoto, ci sono “lavori in corso”. Ah, come tutto il patrimonio immobiliare del Comune di Napoli è gestito dalla società Romeo.
Che dire? Non che me ne freghi molto, a dire il vero, non sono particolarmente attratto dall’idea di una sede particolare, la crisi nel settore è così deprimente che se ci danno una sede di fronte al mare, finisce coi giornalisti precari, sottopagati e a nero che si suicidano tipo il mito dei Lemming.
D’altro canto, è uno sfregio vedere quel bel luogo – si chiama Casina Pompeiana – cantiere eterno lasciato così, al degrado. Ed è brutto che la nostra categoria non abbia nemmeno un vascio per riunirsi, scambiarsi idee, confrontarsi. Veramente brutto. Dunque, su queste basi e diverse visioni si è sviluppato un dibattito sull’argomento, è nato il gruppo su Facebook. E sul blog del segretario dell’Assostampa Campania, Gianni Colucci, un pepatissimo botta-risposta tra i vertici dell’Associazione della Stampa campana.
(L’immagine è del sito di Luigi Cosenza l’architetto che progettò la struttura nel Dopoguerra).