Giornali e contributi? Tutto ok, grazie

Dopo una sbornia collettiva di “Caste” varie,  è finito il tempo di preoccuparsi dei contributi ai giornali, giusti o cattivi che siano.

E invece proprio in questi giorni, individuo i contributi erogati nel 2008 sul solito sito internet del Dipartimento per l’editoria. Resto sorpreso: ma non dovevano calare (almeno questo era il pianto greco collettivo)? Macchè. Individuo fra le coop anche il mio  vecchio giornale, “La Verità” passato di mano e diventato da giornale di cronaca un giornale di cavalli e scommesse. E alla “Contributi alle imprese editrici di periodici di cooperative, fondazioni o enti morali” una interminabile serie di “Voce” (Del Popolo, Di Dio, Dei Berici, Pastorale…) e di “Vita” (Casalese, Cattolica, Giuseppina, Nuova…).

Il mercificio dell’anticasta

Ho comprato e letto “La Casta” e “La Casta dei giornalisti” e “Casta stampata”. Ho comprato l’ottimo “Monnezzopoli”, (mi sono risparmiato il pessimo “Rifiutopoli”). Dulcis in fundo, “L’altra casta” sui sindacalisti. Ora leggo che ne esce un altro, “Onorevoli figli di“, sui figli dei parlamentari.
Condivido appieno l’analisi di Marrone sulla Stampa: è nato un nuovo filone, prolifico come quello dei libri sulla mafia all’indomani delle stragi Falcone e Borsellino. Io però francamente, non ne posso più.

Update: manco a dirlo, la premiata ditta Stella-Rizzo, partorisce il nuovo tomo: “La deriva”. Packaging accattivante, titolo deprimente. L’ho sfogliato, non mi piace. Preferisco di gran lunga il grande, feroce, fantastico Stella di “Chic“.

I negri dei Verdi. Del caso Poletti

«Ci sedemmo dalla parte del torto
visto che tutti gli altri posti erano occupati»
(B. Brecht)

Strana, la vita. Anche quella delle notizie. Da due giorni Roberto Poletti, deputato dei Verdi, scrive lenzuolate su Libero – ieri è approdato a Matrix – nelle quali racconta vizi e vizi (virtù non ve ne sono) dei parlamentari. Che ne so, dal timbro autoinchiostrante all’appartamento, dal portatile (costo 3mila euro) alla fornitura trimestrale di cancelleria, fino a tutti i permessi, tessere, deroghe.
È diventato il paladino dei giusti e degli onesti. Tuttavia.
Già, perché Poletti è quello che gridava – riportato sempre su Libero (ma l’articolo era stato pubblicato dalla Padania) – le seguenti cose: «quando ci libererete dai negri, dalle puttane, dai criminali, dai ladri extracomunitari, dagli stupratori color nocciola e dagli zingari che infestano le nostre case, le nostre spiagge, le nostre vite, le nostre menti?».

Ps: Poletti non s’è lasciato perdere l’occasione di dare addosso a Fiorello Cortiana che non conosco bene ma che secondo me scrive invece cose molto giuste.
E visto che ci siamo: qui l’elenco completo delle dichiarazioni dei redditi di senatori e parlamentari.