Giornalisti delle agenzie: nella caldaia delle notizie

René Naba, giornalista e scrittore, su Acrimed ha pubblicato una storia appassionata e appassionante che ripercorre la figura del giornalista dell’agenzia di stampa, definito “fuochista” dell’informazione, insomma colui che alimenta la caldaia del gigantesco meccanismo. Grazie agli amici di Lsdi abbiamo la traduzione integrale di questo bel pezzo.

Il lavoro del giornalista di agenzia, invariabilmente, si scompone secondo un rituale immutabile: come una partitura in tre tempi, l’entrata in scena diventa crescendo, i fatti, la descrizione dei fatti allo stato grezzo, poi la messa in prospettiva, ‘’la contestualizzazione’’, secondo il gergo di oggi, e quindi la chiarificazione, che a volte scivola nell’analisi politica.
Controllore solitario, il suo lavoro è ritmato dai fusi e dalle costrizioni orari e il suo lessico a volte sa di linguaggio guerresco: Deadline, la soglia imperativa oltre la quale un servizio è decretato inutile e quindi trasformato in ‘’spazzatura’’. Incubo dei giornalisti in crisi di informazioni o dipendenti dall’ aleatorietà delle trasmissioni, la deadline equivale a una morte subita.