Napoli. Dialogo tra un Santo Patrono e il suo stagista


– Gennà!

– Eh? Prego?
– Scusate.. don Gennaro
– Mò sì. Dite.
– Niente, anzitutto auguri. Volevo dirvi che anche quest'anno il sindaco ha baciato la teca col sangue nel Duomo.
– E figurati! Rosetta Iervolino è più cattolica di San Pancrazio.
– Don Gennà, vedete che a Napoli è cambiato, il sindaco.
– Ma veramente? È tornato don Antonio Bassolino? Bravo! Chillo è cumpariello. Oddio, io tutte quelle sue preghiere per far venire una colite perpetua a Bersani non gliele ho esaudite, però era rispettoso.
– Noo! Ora è un altro. Si chiama Luigi de Magistris!
– Che curiosità! Come quel giudice…
– È isso, è isso, Genna'!
– Davvero? E ha baciato la teca col mio sangue? Io lo facevo ateo e materialista. Però ora capisco tutto.
– Cioè?
– Ora capisco tutti quegli inciuci che mi sono arrivati…
– Davvero? E che dicevano?
– Rimanga tra noi: ma San Luigi me l'aveva avvisato: Genna' ci sta uno che vo' piglia' 'o posto tuojo.
– E voi che avete risposto, don Gennaro?
– Facesse pure. Però i debiti del Comune so' cazzi suoi. Miracoli così li fa solo il Principale.

 

L’anno del coniglio. Le primarie cinesi, il caos Pd e il sindaco di Napoli

Questo per i cinesi sarà l’anno del Coniglio.

Il timoroso animale è quel che ci vuole per raccontare questi giorni di cinesi mandati in massa a votare, di elettori analfabeti spediti nei seggi delle primarie del Partito democratico per individuare il candidato sindaco (per i sondaggi già candidato alla sconfitta) di un centrosinistra partenopeo ormai non solo ridicolo, ma paradossale e velenoso.
Insomma, hanno sospeso l’assemblea del Pd che doveva tenersi, ironia della sorte, proprio a Napoli. Questa città come sempre accade, ce lo dice la storia, è laboratorio politico: quel che succede all’ombra del Vesuvio accadrà nel resto d’Italia. E vediamo qui l’implosione del Pd, la ricostituzione dei due fronti di battaglia, quello di Massimo D’Alema e quello di Walter Veltroni.
Ho letto che Roberto Saviano, guida morale di Veltroni, propone il magistrato Raffaele Cantone candidato sindaco.

Facciamo un gioco. Giochiamo che dormiamo (è bello, se inizia così) giochiamo che ci risvegliamo e Cantone, l’uomo che ha scritto la sentenza di condanna al clan dei Casalesi, è sindaco.

SCENA 1.
– Sindaco?
– Prego.
– Sindaco, ci sta il consigliere comunale, quello che se non vota il bilancio poi cade tutto e ce ne jammo ‘a casa
E che vuole?
Ma niente, sindaco, ci sta quell’azienda partecipata…un poco di attenzione, vorrebbe un revisore dei conti, un consigliere, poi ci sta…
– INSOMMA, SONO IO IL SINDACO! SONO UN MAGISTRATO, FACCIAMO RISPETTARE LA LEGGE, NON CEDERO’ MAI AI RICATT..ma dove va?
– Sindaco e dove devo andare, faccio fare il comunicato stampa dello scioglimento del Consiglio…
– Cazzo, ma non c’è proprio strada diversa?
– No!
– Vabbè..vediamo un poco che vuole, fallo entrare.


SCENA 2.

– Buongiorno sindaco, sono il Consigliere della Muncipalità del quartiere più popoloso, qui votiamo e voteremo tutti per voi, a patto che…
– Quali patti? NIENTE PATTI! Io sono il sindaco della legalità, di Napoli pulita, Napoli vera, Napoli autentica..
– Sindaco e non vi incazzate, io vi chiedo soltanto che riparate le strade, quelle tutte sfrantummate…
– NON USARE IL TERMINE SFRANTUMMATO! CAPITO!!
– Ok, ok, scusate…dicevo: dovete riparare le strade!
– Certo! Lo faremo, bravo! Così si fa l’interesse della collettività…
– Sì, la ditta ve la indico io.
– Ma porca puttana troia (seguono insulti e bestemmie)

SCENA 3.
– Sindaco, sono l’amministratore della società più grande del tuo Comune
– Bene, i bilanci? L’efficienza? Come va il servizio…
– Sindaco, bene un cazzo, qui dobbiamo assumere 500 LSU
– TU SEI PAZZO,IO NON MI PIEGHERO’ , VADO VIA, ME NE VADO NELLA MIA STANZA, NON MI DISTURBATE PIU’…
– Ehm, sindaco, l’hanno occupata la tua stanza…
– Ma chi?
– I 500 Lsu!
– Vabbè, vediamo un attimo: SCUSATE VOLETE APRIRE? Ne assumo 50 se almeno mi liberate il cesso….

EPILOGO.

– Dunque, sindaco, ha deciso?
– Si, lascio tutto, non ce la faccio più.
– E le inchieste?
– EH?
– Sindaco, lei  è indagato in 44 procedimenti non lo sapeva?
– AAAAAAAAAAARGH! IO SONO UN MAGISTRATO, SONO UN UOMO ONESTO, COME OSANO, MI DIFENDERO’!!
– Si, ma intanto, va via e gli fanno pure ‘e cuppetielli
Hai ragione. MA CHI CAZZO M’HA DETTO DI ACCETTARE.
– Sindaco, Veltroni e Saviano…
– MA PORCCCC. BASTA! ADDIO! TOGLIETEVI DAVANTI…!! E chi cazzo è questo cinese col gatto?
– Niente, sindaco…il cinese non lo so, il gatto sta sempre qui dai tempi di Bassolino.

Aggiornamento della pantomima di una giornata delirante:
Niente assemblea nazionale Pd a Napoli. L’esito delle primarie di Napoli è congelato, venerdì Cozzolino chiama i suoi al Palapartenope, l’ala Veltroni-Gentiloni punta su Cantone “papa nero” per Napoli, Di Pietro in Idv coglie al balzo e fa il nome di De Magistris (per toglierselo dal nazionale Idv). Se arriva Cantone i bassoliniani non lo votano, se si rifanno le primarie un blocco di elettori si perde per strada. Se confermano Cozzolino si perdono i moderati non Pd e il resto del centrosinistra (oltre oddatiani e i fedelissimi di Ranieri). Dunque il sindaco di Napoli sarà probabilmente di centrodestra.

Dialogo tra un ex presidente della Regione e il suo gatto di casa

Antonio Bassolino scrive un libro. Dialoga con la sua gatta e racconta questi anni di governo della città e della regione. Ma com’è iniziato il dialogo?

– mamamamamamamamamamm mmmmaaao
– micia? che cos’hai?
– Niente Bassolino. Balbetto. Sono suggestionabile.
– Ma io non balbetto più da anni!
– Beh a me è rimasto. Che vuoi?
– Allora mia cara Micia, voglio scrivere un libro.
– Bassolì, sono un gatto, esistono le case editrici.
– Eh ma voglio raccontare tutto a te, prima. Ti piacerebbe?
– Posso scegliere?
– No.
– E allora.
– Bene, incominciamo con quella storia dei rifiuti.
– Ah no, guarda. Ti posso dare un consiglio? Inizia con una storia bella, una che non finisce così di merda, altrimenti la gente manco se lo compra, legge le prime tre pagine in libreria e lo chiude bestemmiandoti.
– Dici?
– Eccerto.
– Vogliamo parlare di Veltroni?
– Chi?
– Veltroni, Veltroni. Il Pd, quello che voleva i giovani, il rinnovamento.
– E che vuoi dire di Veltroni? C’aveva ragione: giovani, rinnovamento
– Eh ma ha messo i peggiori in Campania! Non ha ascoltato me, che sono stato sindaco due volte, ministro, due volte governatore, sono stato..
– Permetti Bassolino?
– Dici, Micia.
– Cazzo, per vent’anni sei stato in politica. Lo so perché i croccantini me li portava qualcun altro. Ora, oggettivamente, Tony Blair in Inghilterra a poco più di quarant’anni l’hanno pensionato. Tu non potevi pensare di costruire l’alternativa anziché abbarbicarti al potere?
– Scusa Micia ma che cazzo ne sai tu dell’Inghilterra?
– Mi tengo informata, c’è un bel gatto British Shorthair qui nel condominio.
– E poiiii dico veramèèènte e assolutamèènte, questo Mezzzzoggggiorno d’Italiaaaa ha bbisogno di una guidaaaaaaa
– Cazzo, abbassa la voce che stiamo solo io e te non stai facendo un comizio! Noi gatti abbiamo l’udito sviluppato, sai?
– Insomma, Micia, con te proprio non si può parlare!
– CON ME? CON ME? Ma guarda, non è che hai tutte le colpe di questo mondo, caro Antonio, ma per cortesia, fai un salto indietro nel tempo: ti chiamavano l’Imperatore di Napoli, avevi un potere immenso, perché non l’hai usato per riformare la città, la regione, dare spazio a giovani e non a lacché, anche a chi non la pensava come te?
– Micia, evito di buttarti dal balcone perché è un reato ma sappi che mi hai molto deluso.
– Preside’ citami pure nel libro,  ma sappi che non sono d’accordo con te.  Ora per piacere, visto che non stai facendo niente, la mia lettiera puzza, cambia la sabbia.
– Certo, scusami.
– Cazzo, non so se è peggio per me o per Franz, il pastore di Cesaro.
– Cesaro ha un cane pastore?
– Sì ma lui e Franz non si capiscono.
– Perché Cesaro non capisce come me la lingua degli animali.
– No, è Franz che non capisce che cazzo dice Cesaro. Storia lunga…