I’ nun m’arricordo cchiù, si stevemo bbuono

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«I’ nun m’arricordo cchiù, si stevemo bbuono»*

Sono le cinque e mezza del pomeriggio dell’ultimo giorno del 2016 e Napoli sembra già sotto bombarda18menti. Aveva ragione Riccardo Pazzaglia in “32 Dicembre” di Luciano De Crescenzo, sui popoli fuochisti.
Ordunque, quest’anno negli auguri di “buona fine e buon principio” ci siete pure voi, «unica, eguale tempra di eroici cuori» ormai sotto il migliaio di iscritti a questa newsletter (per far iscrivere altri, qui).

È stato un cazzo di anno pesante, vero? Io me la sento proprio addosso, la fatica. E il 2017 per me, nato nel 1977 sarà l’anno delle cifre tonde.
Però, quante cose e persone belle.

Ho scritto un pezzo sul 2017 che vorrei per Napoli (polemico fino all’ultimo, lo so).

Nessuna tv locale e nazionale trasmette più “Natale in casa Cupiello” e “Così parlò Bellavista” in questi giorni. Che tristezza.

Vabbè, come sempre, avevo in mente cose alte e poetiche iniziando a scrivere. Poi mi è venuto in mente che bisogna guardare con un minimo d’ottimismo e d’ironia.

Ma permettetemi un pensiero. in questa newsletter ci sono tanti iscritti emigrati da Napoli nel resto del mondo (circa 100 solo negli Stati Uniti!).
A loro il mio abbraccio e bentornato a casa se sono riusciti a tornare. O il mio abbraccio doppio se non sono tornati e leggono da lontano.

Metto ‘o piatto ‘a tavola pure pe’ vvuje, no?

 

Oroscopo napoletano del 2017

Ariete
Senza offesa, stai come l’ex Italsider di Bagnoli. Ora o mai più.

Toro
Anno di conferme. Hai presente De Mita? Basta che non ti sbatti poi tutti da te passano.

Gemelli
Luigi de Magistris è Gemelli. Non so, devo dirti altro?

Cancro
«Voi che soffrite nel budello oscuro..n’ata vota saghite p’e’ scale che è chiù sicuro!».  Luigino, poeta.

Leone
La vostra vita sembra quella dell’Ente Città Metropolitana: non si sa che siete esattamente. Quest’anno, però, le cose si apparano.

Vergine
Gli astrologi sono concordi: vi dovete “riorganizzare”.
Insomma, sembrate il Partito Democratico a Napoli. Se poi siete pure indagati…

Bilancia
Considerato uno dei segni top dell’anno che verrà. Tutto sta a te. Vedi di non fare la fine del referendum di Renzi.

Scorpione
Stai come un film di Alessandro Siani in un cineforum su Massimo Troisi. Forse è il caso che cambi situazione.

Sagittario
È il caso di rivedere le amicizie. Perché come recita il poeta Gianfranco Marziano:
Foschia mattutina:
in un villaggio di mille tetti,
sai quanta sciemi

Capricorno
Quando c’è l’amore, c’è tutto!
No, chell’è a salute…
Massimo Troisi

Acquario
Hai presente Jep Gambardella nella Grande Bellezza, quando dice  che «non posso più perdere tempo a fare cose che non mi va di fare». Aggiungici una mazza in mano e sei tu nel 2017.

Pesci (è il mio segno, sono in conflitto d’interesse)
Ti si parano davanti due opportunità. La prima è una particina in Gomorra la serie 3 nella quale interpreti il boss soprannominato ‘O Panda ncazzuso.
La seconda è diventare il profeta della pizza fritta nel mondo mediorientale…

Cerco nuove soluzioni per poterti impressionare

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Cerco nuove soluzioni per poterti impressionare*

Se puoi, durante la lettura, ascolta “Tu vuoi l’America” di Edoardo Bennato.
Se sei a Napoli o torni per Natale allungati una mattina a Bagnoli e passeggia ascoltandola.  E fregatene della newsletter.

Pino Daniele è il cuore, Bennato è la testa di questa grande cassa armonica. Capace di profezie straordinarie su Napoli. Esempio? Ascolta “Chi beve, chi beve“. È del 1987, ha quasi trent’anni, cazzo. Parla dei miliardi spesi per la metropolitana, di quelli per Bagnoli, di quelli per il Centro Direzionale di Poggioreale. I cantieri perpetui, l’eterna Incompiuta di Napoli Ovest, il sogno di sviluppo post-industriale a Oriente. Chi fa il mio mestiere dovrebbe leggere il presente anche nell’urbanistica cittadina o meglio, nelle conseguenze del suo stravolgimento o della sua paralisi. Ma lo facciamo? C’è un occhio vigile su Bagnoli? E su Napoli Est? La domanda è retorica. 🙂

L’ultima newsletter l’ho mandata durante la notte del referendum. Quello che è accaduto vi è noto: ciao ciao governo Renzi I e governo Gentiloni con tanti ministri del precedente Esecutivo. Dalle mie parti chi contava sulla vittoria del SI e quindi di Renzi (ovvero De Luca) ora si lecca le ferite per lamagrissima figura in termini di affluenza e consenso. Chi si è espresso per il NO (ovvero De Magistris) ha gongolato un po’ per le dimissioni di Renzi e pure per i guai di Raggi-M5S a Roma e di Sala-Expo a Milano. Ma si tratta d’un sorriso amaro: al Comune di Napoli mai come ora mancano soldi per qualsiasi cosa. E se non stiamo attenti zompa la società dei trasporti pubblici cittadini.
Però vi garantisco che De Luca sta incazzato come una iena. È la prima volta che Salerno, ribattezzata VicienzoGrad lo tradisce. Con Renzi poi aveva creato un format di successo: l’amministratore locale incazzoso e sempre pronto a chieder soldi per la sua Regione e il premier che concede ma poi da buon padre di famiglia lo frena in favore di altre regioni e lo modera nel linguaggio, stile Littizzetto-Fazio.

Ci si consola (io no) con il grande albero di pali in ferro costruito sul Lungomare: si sale (pagando se si vuole andare in cima), ci si può cenare (costa tanto) e ho letto molte articolesse sociologiche sull’iniziativa. A me fa incazzare una cosa, in particolare: Napoli aveva bisogno di quel cesso per farsi guardare dall’alto?
Non tuteliamo i punti d’osservazione naturali di una città collinare e ciò è assurdo. Mi viene da pensare a Lisbona. E invece i miradouro di Napoli sono off-limits. Esempio? Il Moiariello (scusate, ci sono nato) che cade a pezzi. Il monte Echia a Santa Lucia…il progetto per riqualificarlo è fermo da dieci anni. Ah: siete passati per via Cesario Console, subito dopo piazza Plebiscito? L’affacciata è transennata da un anno. Perché?
E Bagnoli? Bagnoli è un punto mozzafiato della città. Quattro anni fa feci un videoreportage (maronn quanto ero più giovane e più magro) entrando nell’ex Italsider prima che la sequestrassero e ri-sottoponessero a bonifica.
Nisida è un’isola e nessuno lo sa.

Vabbé, sta settimana è Natale. Mangiate mangiate, le diete fanno male.
Sapete che Ungaretti ha scritto i versi «Non ho voglia di tuffarmi in un gomitolo di strade» a Napoli?
Secondo me volevano portarlo a comprare i regali a via Toledo e, giustamente, si scocciava di stare in mezzo al traffico.

Ultima cosa, importante.  GRAZIE. Sto leggendo tutte le mail che mi avete inviato voi che siete andati via da Napoli. Continuate a darmi una mano: storie, suggerimenti, idee. Rispondo cuoncio cuoncio.

* È un verso di “Tu vuoi l’America”. Quello cui tengo di più però riguarda «la strada che facciamo che sembra un posto di frontiera» ed è la frase che apre un romanzo che amo perché è bello e per molte altre ragioni, tutte valide.

Senza aiuto di nessuno, imparando a dire no *

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«Senza aiuto di nessuno, imparando a dire no»*

Sono stato per la prima volta alla Sonrisa, il ‘castello’ del Boss delle Cerimonie come ospite di un matrimonio, il 28 settembre del 2003. Ricordo la data perché è entrata nella storia: era il giorno del grande black-out elettrico in Italia. Napoli, come il resto del Paese, si fermò. Quando arrivammo in questa specie di catena di montaggio dei matrimoni nessuno si scompose. «Per noi non cambia nulla», dissero. Avevano generatori a benzina che secondo me gli ospedali della zona limitrofa si sognavano. E così, mentre l’Italia era al buio, noi avemmo le nostre 10 portate, dall’antipasto al dolce, la musica e tutto. Pure i fuochi artificiali.

No, il matrimonio cui partecipai io non prevedeva neomelodici.
Sì, don Antonio Polese venne a fare gli auguri.  Ma era tutto meno scenografico.
Il kitsch già c’era. Ma sarebbe diventato solo dopo ingranaggio di quel meccanismo ad uso e consumo dello stereotipo televisivo; il reality trash pagato oro dai network televisivi, quella schiacciasassi che appiana ogni profondità di ragionamento, mettendo sullo stesso livello  il camorrista caccia migliaia d’euro per la Comunione della figlia e l’onesta coppietta di paese che vuole il matrimonio come dentro ‘a televisione. Quello stesso meccanismo che finisce per mettere nello stesso ragionamento una lottizzazione abusiva degli anni Ottanta, il boss della camorra Raffaele Cutolo e il lavoro di centinaia di persone in una struttura ricettiva che lavora 7 giorni su 7 e non si ferma mai. Nemmeno quando muore il capo.

Perché ve lo racconto? Vi siete chiesti se davvero ‘esiste’ quel tipo di festa matrimoniale descritta nel reality di Real Time? A qualcuno sfugge che il 70 (90?) % delle cose viste in tv è sceneggiata, organizzata e predisposta. Che ci sono copioni e ruoli  in cui anche invitati, sposini e parenti si adattano. Insomma, la realtà è meno filmica.
Molti si sono chiesti e mi hanno chiesto: ma com’è possibile, questo don Antonio era stato condannato, il suo castello è un abuso edilizio e Napoli e provincia lo idolatrano da vivo e da morto?
Se vogliamo discutere di atteggiamenti la questione è più complessa e più semplice al tempo stesso. Avete mai provato ad organizzare un matrimonio, tipo il vostro? Vi assicuro che vorrete bene a tutti coloro che – pure a pagamento – si  premureranno di alleviarvi la pena logistico/organizzativa. E Polese, al pari di tanti titolari di ristoranti e organizzatori d’eventi faceva proprio questo. Se lo fai per quarant’anni è normale che tu abbia tanti fan (pure tanti detrattori, eh). Non discuto del Boss delle Cerimonie come evento sui social network. Vi basti guardare le pagine Facebook inizialmente nate per prenderlo in giro  e finite con l’idolatrarlo.

Vi sto scrivendo che sono le 4.20 del mattino. Sono in redazione per la notte referendaria. Siamo in due, potevo tornarmene a casa ma voglio vedere l’alba e passeggiare sul Lungomare stamattina.

Ho buttato giù un pezzo su come cambierà lo scenario politico in Campania. Alla fine il ‘diavolo’ Vincenzo De Luca nulla ha potuto contro la volontà popolare: il No alla riforma costituzionale ha vinto pure nel suo feudo: Salerno. Perfino ad Agropoli, dove secondo il presidente della Regione il sindaco avrebbe dovuto promettere  da yacht a fritture di pesce per portare la gente a votare Sì.
Luigi De Magistris ha una fortuna invidiabile: si è intestato al pari di Matteo Salvini la vittoria referendaria e ora con le dimissioni di Matteo Renzi può perfino sperare che cada il commissario straordinario di Bagnoli. Un altro grande risultato di questa Amministrazione.
L’idea di seguire giornalisticamente un’altra campagna elettorale, quella delle Politiche, mi gela il sangue. Stiamo diventando orrendi, sui social e non solo. Non vi nascondo che ho avuto i miei problemi, alcuni piuttosto seri, nel lavoro che svolgo, in quest’ultimo anno e mezzo, proprio a causa del clima orrendo che si andava creando alle Comunali a Napoli. Vabbé, speriamo bene.

Sentite, ma come la vedete questa newsletter? I numeri dicono che la prima è andata una bomba. Ah! Se voi volete scrivermi potete farlo anche rispondendo a questa mail. A me fa piacere, leggo e rispondo.
Se  vi va, giratela ad amici, parenti, moglie, amante:  «Ce l’avete l’amante? E ve l’avita fa».

Ultima cosa, importante.  Voglio occuparmi nei prossimi mesi di chi ha lasciato Napoli e perché. Se potete, se vi va, datemi una mano: storie, suggerimenti, idee.

*il titolo è una frase di “Keep on movin” di Pino Daniele. È il mio motto, io  ho sempre vissuto così È il mio tatuaggio (aeh, è nu fatto segreto, non lo doveva sapere nessuno…).