Napoli. Dialogo tra un Santo Patrono e il suo stagista


– Gennà!

– Eh? Prego?
– Scusate.. don Gennaro
– Mò sì. Dite.
– Niente, anzitutto auguri. Volevo dirvi che anche quest'anno il sindaco ha baciato la teca col sangue nel Duomo.
– E figurati! Rosetta Iervolino è più cattolica di San Pancrazio.
– Don Gennà, vedete che a Napoli è cambiato, il sindaco.
– Ma veramente? È tornato don Antonio Bassolino? Bravo! Chillo è cumpariello. Oddio, io tutte quelle sue preghiere per far venire una colite perpetua a Bersani non gliele ho esaudite, però era rispettoso.
– Noo! Ora è un altro. Si chiama Luigi de Magistris!
– Che curiosità! Come quel giudice…
– È isso, è isso, Genna'!
– Davvero? E ha baciato la teca col mio sangue? Io lo facevo ateo e materialista. Però ora capisco tutto.
– Cioè?
– Ora capisco tutti quegli inciuci che mi sono arrivati…
– Davvero? E che dicevano?
– Rimanga tra noi: ma San Luigi me l'aveva avvisato: Genna' ci sta uno che vo' piglia' 'o posto tuojo.
– E voi che avete risposto, don Gennaro?
– Facesse pure. Però i debiti del Comune so' cazzi suoi. Miracoli così li fa solo il Principale.

 

One Comment

  1. Ciro Giovannangelo 20 Settembre 2011 at 16:50

    Don Luì metteteVi in fila ca' primm' o poi  o' Patatern'
    V' chiamm'!

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