Il futuro passato del giornalista

Sono sicuro che a qualcuno questa storia dell’associare tecnologico e antico piacerà, a me della macchina per scrivere piaceva solo il rumore della sala affollata all’Ergife Hotel, all’esame per giornalista. È uan delle poche cose che ricordo di quel giorno: i pavesini, il cesso occupato, i copioni e quando mi fermai per ascoltare la pioggia ferrosa di tasti.

2 Comments

  1. Per me è un ricordo di bambino, sia a casa, sia ( siamo agli inizi degli anni ’80) alla redazione romana di un giornale fondato da un intellettuale sardo. Io e mio fratello venivamo parcheggiati davanti ad una macchina ciascuno e scrivevamo e facevamo disegni sulla carta copiativa intestata. A volte ci davano anche degli enormi fogli di “trasferelli”, che apprezzavamo quasi più della macchina.

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  2. Le tue parole mi hanno fatto ritornare al 1977, io ragazzino, a casa mamma e papà, il primo articolo scritto, l’ansia,la sudata terribile, la paura di fare ciclecca, la mia Olivetti (ancora la uso) anche se ho dovuto per forza di cose imparare il computer. In quell’estate del 1977, io, Giovanni Farzati, scrissi il primo articolo su un giornale del Cilento; riguardava una gara di atletica leggera, il direttore di quel foglio era il mitico Maurano Silvio..da allora ne è passata di acqua sotto il ponte…Il Giorn ale di Napoli; il Mattino (poco) poi la radio coin Radio Cuore eee. basta, mi viene il magone!

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