Dopol’evento iPad, da più parti ci si pone il problema di quale sarà la risposta dell’editoria libraria, anche quella italiana.
dei modelli di business che l’editoria deve inventarsi per sfruttare l’ecosistema che i device (kindle e iPad) tenteranno di vendergli.
di che opportunità hanno gli editori di giornali e i giornalisti adesso
Per questo motivo è ancor più sconfortante andare sul sito internet dell’Aie, Associazione italiana editori e leggere di un corso di aggiornamento su “Pirateria libraria in Internet. Problemi e soluzioni”. Ecco il programma:
I partecipanti acquisiranno le informazioni fondamentali per intraprendere subito e in piena autonomia le attività di monitoraggio e di rimozione di file illegali, e per realizzarne la successiva sistematizzazione.
- Inquadramento del fenomeno della pirateria in Italia e all’estero
- I vari tipi di “libri” presenti in Internet
- scansioni
- eBook
- OCR
- I principali canali di diffusione dei libri pirata
- Peer 2 peer/Torrent
- siti hosting
- cyberlockers
- Come verificare se un proprio libro ha un problema di pirateria
- Dotazioni tecnologiche e abilità necessarie
- Consigli per il monitoraggio
- Redazione di una blacklist
- Rimedi e soluzioni
- Diffida
- Notice & Take Down
- Denuncia
- Sistematizzazione delle attività
Ciro, ma l’IPad avrà successo? Senza Flash Player? Senza porte USB? Senza porte per memory card? Senza essere multitasking? Cocciutamente chiuso all’esterno e con il CEO che paragona un tablet mediocre alle Tavole della Legge di Mosé? Io vorrei essere sbalordito dalla qualità dei prodotti, non dal marketing.