Non vedo, non sento, non scrivo

Su quel che è successo negli ultimi giorni, si potrebbe scrivere un trattato. Cercherò il dono della sintesi.
Per farla breve breve: tra Comune di Napoli e giornalisti è sempre aria di guerra.

Questo documento che vedete a fianco è un altro omaggio dell’Amministrazione comunale alla libertà di stampa. Non è il solo. Questo qui è indirizzato ad assessori e dirigenti dell’Ente, riporto qui alcuni passi salienti:

Il Sig. Sindaco Iervolino, ha recentemente chiesto agli Assessori di limitare le dichiarazioni e le interviste ai giornali alle sole informazioni su iniziative concretamente realizzate o avviate e, soprattutto, di farlo esclusivamente attraverso il canale istituzionale dell’Ufficio Stampa. Ovviamente è opportuno che l’intera macchina amministrativa si adegui a questa modalità di comunicazione e che, diversamente da come talvolta accade, funzionari e dirigenti non si sostituiscano agli assessori nel rilasciare dichiarazioni ai giornali.
L’intento è di contribuire tutti ad attenuare il clamore mediatico che, troppo spesso impropriamente e negativamente, circonda le vicende del Comune di Napoli, per consentirci di veicolare all’esterno dell’ente un’informazione coordinata, trasparente, veritiera e per questo,efficace. In questo senso il Dipartimento Comunicazione con tutti i suoi Servizi e le sue risorse – l’Ufficio Stampa, il televideo, il sito web, intranet, i notiziari audiovisivi, le sedi URP etc., è a disposizione per rendere ai vostri Servizi e a tutte le nuove iniziative intraprese la giusta visibilità, attraverso i media e la migliore informazione diretta al cittadino.
Vi invito quindi ad utilizzare esclusivamente ed efficacemente questi canali istituzionali, sia proponendo attività ed iniziative da pubblicizzare, che chiedendo l’assistenza dei nostri servizi ogni qualvolta le circostanze lo richiedano.

Cioè, secondo il dirigente comunale, per comunicare, gli assessori dovrebbero utilizzare soltanto i servizi pagati dal Comune, quelli cioè su cui l’Ente esercita diretto controllo e potere di veto. E noi? Le tivvù non piacciono, o meglio non piacciono tre programmi: “Ballarò”, “Anno Zero” e “Report”. Ma l’invettiva è soprattutto contro i giornali, anzi, contro i cronisti che seguono in pianta stabile l’attività comunale (ebbene sì, sono fra i privilegiati).

Lunedì, in Consiglio comunale, altra tarantella, per utilizzare un linguaggio caro ai nostri amministratori. Già si trattava  di una seduta ad alta tensione, perché era quella del ritorno in Aula della giunta dopo il rimpasto, dopo la bufera giudiziaria. Fuori, l’inferno: manifestanti, striscioni, tapiri eccetera.

Vediamo cos’è successo: la seduta di ieri si è tenuta nella vecchia Sala dei Baroni (sì, quella che si vede anche nel film “Mani sulla città”). Ora: i giornalisti lì possono avere accesso ad una piccola tribunetta, a loro riservata, previa la presentazione del tesserino professionale. Non ce lo siamo inventati noi, è scritto in un regolamento liberamente consultabile. Beh, ma se qualcuno decide che no, quel luogo da ora in poi dev’essere presidiato e che bisogna controllare  a vista i pericolosi personaggi con penna e bloc notes, allora è troppo. E così abbiamo deciso di abbandonare la tribuna stampa per piazzarci tra il pubblico che assisteva alla sceneggiata consiliare.

Fosse finita qui! La lunga relazione del sindaco Rosa Russo Iervolino in Aula, contiene qualche passaggio quanto meno inquietante per il futuro. Esempio:

…la Giunta parlerà soprattutto quando ha qualcosa di già compiuto da annunciare, aiutando la stampa (mi si permetta l’ambizione o almeno il desiderio) a trascurare l’inutile gossip politico per dare più spazio alle idee (naturalmente anche critiche), ai problemi reali ed alle realizzazioni concrete…

Dunque, per farla breve, Iervolino vuole “aiutare” la stampa a far quello che non piace a nessun politico: che si riportino i retroscena dei fatti. Fortunatamente non  è tutta tragedia: questa cortina di bugie, questo nuovo muro di gomma non piace nemmeno a qualche assessore e a qualche buon dirigente del Comune. Dunque, c’è spazio ancora per scrivere. E per dar fastidio, tanto fastidio.

5 Comments

  1. Fanno bene ,a non rilasciare dichiarazioni ,visto che di SALERNO ,CATANIA, PALERMO etc etc,non se ne parla,

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  2. Non mi piace il modo in cui è stata trattata NAPOLI giornalisticamente,in questi ultimi,ANNI,non si parla di SALERNO, CATANIA ,PALERMO etc etcc

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  3. […] Per approfondire consulta articolo originale: Non vedo, non sento, non scrivo […]

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  4. Che poi l’Ufficio Stampa dovrebbe veicolare l’informazione istituzionale e non il dibattito politico, mentre in questa versione iervoliniana ci si arroga il potere di utilizzare l’Ufficio Stampa del Comune come silenziatore del dibattito politico che prende vita dalle vicende comunali.

    E il gossip si riduce quando lo si rende poco credibile e poco utile, impegno che la Iervolino e il Pd tutto non sono sembrati in grado di mantenere nelle ultime settimane.

    O mi sbaglio?

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  5. Questi atteggiamenti appartengono ad un ciclo preciso: la caduta dell’Impero…

    Qualcuno ha detto (mi sembro quello di Criminal Minds):
    Non scrivere bugie, per almeno un anno.

    In molti, rivolti a giornali e giornalisti, vogliono fermarsi alle prime due parole.

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