Casalesi, champagne (un cin-cin con Sandokan)

Qualche anno fa (molti, va) andavo in bus da studente, a Roma, per una manifestazione anticamorra. Con noi, i giovani organizzati, gli “Studenti contro la camorra“. E il loro leader, Francesco Emilio Borrelli. Lui poi dopo aver fatto lo studente organizzato superiore e lo studente organizzato universitario ha fatto carriera nelle file dei Verdi. Ora è assessore alla Provincia di Napoli, un ente pieno di sorprese, come la fabbrica di Willy Wonka.


Qualche giorno fa, invece, gli studenti anticamorra si sono prodotti in un gesto coraggioso: un brindisi con lo champagne (o sarà stato metodo chardonney ?) per festeggiare le condanne dei Casalesi, sentenza di qualche giorno fa. Insomma, come il maestro Peppino Di Capri insegna,  champagne per un dolce segreto/ per noi un amore proibito. Ma il vero capolavoro di questo manipolo di coraggiosi senza nome nè cognome, sono state le dichiarazioni in quel del Gambrinus (sì, se lo sono scelti bene il luogo del cin cin). Cito dall’ansa: «Alcuni bar ci hanno detto no a quest’iniziativa». I nomi, non ci sono ovviamente.
E poi il cartello della vergogna: «Napoli 30 vs Casalesi 0». Come se nella lotta alla camorra e nella campale battaglia dei giudici ci fossero i risultati finali, una schedina e magari anche il 13 al Totocalcio. Come se fosse tutto un gioco: identificare Napoli nella patria della giustizia (gesùgesù) e il clan dei Casalesi in tutti i casalesi, gli abitanti di Casal di Principe. Non sarebbe stato meglio per i novelli professionisi dell’anticamorra andare a Casale, a rendere omaggio alle vittime di Sandokan & co.? Perfino nell’istituzionale Tg3 Campania, scatto d’orgoglio di Marisa Figurato che da cronista di razza ha fatto notare l’evidente stortura del brindisi.
Qualche giorno fa sono stato a piazza Dante, dove uno spicchio di sicilia antimafia si è trasferita per un weekend: libri, cucina, cultura, testimonianze antiracket. Uno sconforto: ma a Napoli tutto questo movmentismo slegato dai padrini politici dov’è?

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