Essendo la mia una generazione che al massimo può sentirsi collettivamente orfana dei manga giapponesi, o delle serie tv americane, ho sempre guardato con affetto a manifestazioni di malinconia come ad esempio quella di Gianni Mura e i suoi SenzaBrera. Dunque, con altrettanto magone faccio presente che vent’anni fa se ne andava Andrea Pazienza, ricordato in un bell’inserto di Liberazione e su Macchianera.
E che altrettanti anni fa – ironia – nasceva Cuore, il “settimanale di resistenza umana” di cui Berselli ha scritto sulla domenica di Repubblica, preludio ad un libro-revival di Rizzoli che però mi rifiuto di comprare.
Primo perché costa TRENTA euro, secondo perché Michele Serra nella prefazione anticipata sul giornale non è stato affatto convincente. Anzi secondo me oggi, a differenza di qualche anno fa, non gli piace più nemmeno tanto ricordare quell’esperienza.