‘O Forum

Napoli dovrebbe ospitare (uso il condizionale perché auspico in un ravvedimento di chi ha deciso) il Forum Universale delle Culture nel 2013. Cioè tra cinque anni.

Utilizzando la solita solfa della città delle culture, dei panorama mozzafiato (lo mozzano davvero, tanto è il tanfo che è meglio non respirare) il Comune di Napoli è riuscito a strappare questo appuntamento europeo alla Fondazione spagnola che ne decide le sorti presieduta dal sindaco di Barcellona. Bisogna tenere gli occhi aperti su questa vicenda. Girano un sacco di soldi tanto che Roma (leggasi ‘o bello guaglione Rutelli) voleva mandare un commissario per gestire la pecunia. Iervolino s’è incazzata come un ermellino con l’insonnia e il commissario non arriverà. Del resto ce ne sono già molti, no? (Rifiuti, Teatro San Carlo solo per citarne alcuni).
L’altro giorno alla conferenza stampa in Comune ad un certo punto si è alzato Roberto De Simone. Che è un omino vestito sempre scuro, piccolo piccolo e con mezzo dente in bocca. Ma è uno dei più quotati, geniale musicista, musicologo e compositore italiano. Ha detto che questa città non ha la memoria del futuro, aggiunto che Napoli ha dimenticato gli anniversari delle nascite di Martucci, Pergolesi, di Ernesto de Martino, ha scordato la memoria dei suoi tre conservatori, ora non più esistenti (resta quello di San Pietro a Maiella): quello dei Poveri di Gesù Cristo, Sant’Onofrio a Capuana e Pietà dei Turchini.
Alla fine del suo intervento m’è scappato di applaudire, penso unico tra una cinquantina di persone.
Bisogna tenere aperti gli occhi sui soldi del Forum delle culture 2013, approdato in una città che la cultura se l’è messa sotto i piedi. C’è una commissione politico-culturale che dovrebbe garantire, ma già girano falchi a caccia di pubblico denaro. E bisogna che sti occhi li tengano aperti tutti, non solo i giornalisti.

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