Beppe Grillo, come ti…rifiuto

C’è rifiuto e rifiuto. Ci sono le montagne di rifiuti che sommergono la Campania in queste settimane (qui la google maps delle discariche regionali), c’è il rifiuto di leggere le solite cronache stantìe di personaggi che ora, sfruttando un giornale, pontificano sull’emergenza-che-avevamo-già-annunciato. Il clima è da speculazione, non solo economica (le cave, il trasporto della spazzatura, gli impianti) ma pure mediatica, editoriale.
C’è il rifiuto di Beppe Grillo, che telefona al presidio di Contrada Pisani a Pianura, dice che la stampa è una schifezza e aumenta le simpatie verso i giornalisti della gentaglia che in questi giorni mette a ferro e fuoco una intera zona di Napoli. Grazie anche a nome di tutti i giornalisti, cameramen e fotografi pestati, caro Grillo: non dico sia colpa tua ma il medico dovrebbe consigliarti di pensare fino a 1.500 prima di parlare. E sempre sul fronte rifiuti, vogliamo parlare del rifiuto di Grillo all’Espresso che gli proponeva una intervista? Ecco qui il resoconto di Alessandro Gilioli.

5 Comments

  1. Non c’era neanche bisogno che lo dicesse Grillo che la stampa è una schifezza… e in questi giorni, se ce ne fosse bisogno, ne stiamo avendo una conferma a reti unificate con gli spottoni agli inceneritori a seminare propaganda e menzogne che alimentano un business criminale. Questo fanno i giornalisti, in spregio e dileggio ad una professione onorevole.
    Un primo passo per risolvere l’artificialmente creato problema rifiuti è la riduzione a monte: non comprate i giornali.

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  2. Ma che idea geniale, non fosse venuta a te penserei che sia stata immaginata dal Profeta in persona… Magari il problema dei rifiuti dipende precisamente dai giornali, guarda che ti dico

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  3. giambattista salis 16 Gennaio 2008 at 20:54

    finalmente sono riuscito a mettere il link! un momento libero aspetto sul mio blog! : - ) a presto! GB

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  4. augustoromano 17 Gennaio 2008 at 16:59

    Benissimo, Ciro. Io l’avevo scritto sul tuo blog, ma tu mi hai censurato. Per il momento sono andati in galera Lonardo, Abbamonte, Nocera, e “compagni” di partito. E adesso, come la mettiamo? Continuerai a censurarmi?

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  5. Caro augustoromano, consentimi…

    1. il commento che scrivesti a suo tempo non riguardava assolutamente l’indagine oggetto del provvedimento della Procura di Santa Maria Capua Vetere, ma fattarielli interni alla Regione Campania e non verificati.

    2. Io sono un giornalista non un pm, non ho l’obbligo dell’azione penale, ma l’obbligo di verificare le fonti prima di pubblicare (e quel che hai scritto lo sto verificando…).

    3. Se ci tieni così tanto, apriti un blog e pubblica tutto, sarò tuo assiduo lettore.

    saluti

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