Ora, mi rendo conto che Giuliano Ferrara è un ideale bersaglio della satira (è grosso, è sfrontato, è berlusconiano) ma sinceramente, vedendo quel che ha detto Daniele Luttazzi credendo di fare una battuta non l’ho giudicato granchè divertente o dissacrante. Facilissimo è strappare un mezzo sorriso con un rutto, ma lo stupore di fronte al volgare non necessariamente è una critica positiva firmata Aldo Grasso. Non dico che fermare la messa in onda di Decameron su La7 sia una grande idea, però occorrerebbe interrogarsi sul concetto di “è la tua libertà finquando non tocchi la mia libertà”. E la dignità.
La libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.
Giorgio Gaber – La libertà
Molto brutta quella puntata, e inutile quella battuta: anche se naturalmente la sospensione è esagerata.
Non ho visto nessuna puntata di Decameron (Luttazzi mi piace, in generale. Da Mai dire gol a Barracuda fino alle “risposte” che dava alla posta di Gq). Questa storia (la battuta, vista nel filmato che linki, non mi ha fatto ridere) rischia di diventare un classico esempio delle vicende mai chiarite fino in fondo, nelle quali il “business” (anche esterno ed estraneo ai protagonisti) ogni anno affiora ma non è mai affrontato da nessuno. Come con Saviano……
Ogni tanto, non “ogni anno”…..’sta tastiera….
L’inizio del tormentone…
1) era in montaggio una puntata su Ratzinger….
2) Luttazzi ipotizza che alla 7 abbiano cancellato tutto l’archivio. Neanche ai tempi di Bernabei e Agnes…..
luttazzi è uno che ha un problema personale di autostima. è come quei ragazzini che chiedono considerazione e, paradosslalmente, approvazione con gesti sempre “contro”. aveva avuto ampie garanzie sulla sua libertà in La7, ma proprio questa libertà (non essere costretto a far vagliare i suoi testi, ad esempio) l’ha messo in ansia. che faccia un po’ di analisi prima di accettare la prossima offerta
a proposito di Ferrara, non immaginavo che
un “cattolico romano” potesse essre anche
ateo.(vd lettera di GF a “la Repubblica”)
L’intervneto di Ferrara su Repubblica mi sembra un po’ oscuro, e non mi pare che in questo post ne sia stata data una visione chiarificatrice. La libertà va saputa amministrare, dice la “portaerei” di la7 (nel senso di nave ammiraglia, vista la passione con cui la rete difende l’onorabilità di Ferrara) e anche se quella di Luttazzi è stata vera satira, cioè una forma d’arte che rientra nello spirito della tradizone satirica da Aristofane in poi, Luttazzi doveva considerare meglio il senso di responsabilità a cui la rete si è appellata nei termini del contartto. Ma Ferrara ci vuole spiegare qual è il termine di riferimento per stabilire i limiti della libertà di espressione(perchè solo di questo stiamo parlando)? Rispetto a cosa bisognerebbe relativizzare la libertà di satira? Ferrara approva la scelta de la7 col fatto che Luttazzi debba accettare il rischio di essere cacciato del suo editore se questo giudica non adeguata la sua satira da un punto di vista esclusivamente “produttivo” (E’ l’editore che investe i soldi, dice Ferrara). Inoltre si dischiara non offeso dalla battuta di Luttazzi, riconoscendo nella scelta di quel linguaggio un espediente proprio del comico di ridicolizzare non tanto Ferrara stesso ma la guerra in Iraq di cui Ferrara è uno dei più grandi sostenitori tra gli intellettuali italiani. Quindi: il problema non è stato un abuso della propria (di Luttazzi) libertà d’espressione come causa di danneggiamento della libertà o la dignità altrui(di Ferrara).
Nè tantomeno l’appello alla responsabilità può essere assunto a principio fondativo della concezione di libertà perchè in realtà, nel caso in questione , si è trattato di un semplice e ben più prosaico accordo tra due parti che stipulano un contratto di natura economica.
Luttazzi vorrebbe mettere la discussione su un piano di valutazione puramente artistico, perchè in effetti è l’unico strumento con cui valutare la satira.
Non tanto “E’ satira che offende oppure no?” quanto “E’satira che funziona oppure no?”
D.S io prescinderei dalla posizione di Ferrara. Non è certo il suo dichiararsi offeso o non offeso a determinare la libertà di satira o di parola.
A me provoca fastidio soltanto l’atteggiamento di una persona che – dopo una legittima battaglia – torna in tv e sputa fiele, evidentemente incarognito da quanto subìto negli anni scorsi. Probabilmente una vera assenza, volontaria, dagli schermi, gli farà bene.
Ovviamente il sospetto che qualcuno ci campi con l’etichetta del “censurato” è più che legittimo
“Ovviamente”… perepè!! (con il pollice sulla punta del naso a mò di pernacchia).
Ma che dici? Ma sei serio?
Mi sembra di capire che tu sei un giornalista, sbaglio? Mettiamo allora che tu venga licenziato in tronco per alcune dichiarazioni giudicate da qualcuno inopportune ma per te invece del tutto giuste. Perdi il lavoro, i soldi (un ingaggio sulle TV nazionali, e Luttazzi le ha passate tutte, credo che sia davvero molto cospicuo), la possibilità di fare l’attività per cui ti senti portato e soddisfatto, perdi l’opportunità di disporre di un importante mezzo di comunicazione per far conoscere ad altri il tuo pensiero. Dimmi Ciro, mettendo tutto ciò su un piatto della bilancia, e sull’altro la soddisfazione di potersi dichiarare un perseguitato, da che parte faresti pendere la bilancia? Cosa te ne faresti della solidarietà dei tuoi sostenitori, dopo che hai perso quello che avevi prima se non una magra consolazione. Forse tu, e molti altri, dimenticate che Luttazzi di mestiere fa il comico, lo showman, l’autore satirico o come altro vuoi chiamarlo e “campa” di apparazioni pubbliche tra le quali quelle in televisione, per sua stessa dichiarazione, sono il massimo da un punto di vista sia di espressione artistica che di potenzialità di successo, fama e, ribadisco, ingaggi.
Non gli serve raccogliere consenso attorno a sè perchè non fa il politico di mestiere. A lui basta poter esprimere in totale libertà la sua vena satirica, ed è precisamente quello che stava facendo in Decameron.
La legittimità di interpretare le intenzioni degli altri non è affatto così ovvia. No comment sul commento #5 di Alessandro che si mette addirittura a psicanalizzare Luttazzi. Ma svegliati!
Noto inoltre che sei passato da considerazioni sul significato della libertà a ragioni molto più terra-terra circa la causa del tuo personale fastidio.
Bene. Siccome Luttazzi ti infastidisce lo vorresti lontano (volontariamente!!? Non farmi ridere!) dalla TV. A me la TV fa proprio schifo tutta invece, sai che ho fatto? Ho staccato l’antenna e il sabato sera mi facevo registrare Decameron da amici.
Ricorda sempre che stiamo parlando di libertà di parola, una delle cose più preziose che abbiamo: pensaci due volte prima di trovare qualunque scusa che ne metta minimaente in dubbio la legittimità.
Ri-perepè
D.S. da buon napoletano la pernacchia (perché c’è pernacchia e pernacchia) la conosco bene.
Non mi piacciono invece le persone che non mettono il nome e il cognome sotto le cose che dicono.
E’ un problema tuo visto che il blog è tuo e non hai impostato nessun obbligo di registrazione per postare commenti. Ti stai lamentando di una tua scelta.
P.S.
Il valore delle cose che scrivo cambia se sotto metto un nome e un cognome?
Vabbè, mi scoccio di polemizzare.
Comunque è indubbio che il valore di qualcosa che scrivi cambia se ci metti o meno un nome e un cognome.
Sì vabbè, di bene in meglio….Ti lascio il mio ultimo post perchè ormai ho capito quanto superficiale sia questo blog.
A quanto pare per te il valore di quello che scrivo dipende anche dalle mie personali simpatie verso i personaggi noti. Cosa penso di grillo non ho proprio voglia di scriverlo ora, ma in realtà con un po’ più attenzione lo avresti potuto capire da un mio commento precedente.
“Una delle basi della persuasione” eh!? Bene forse all’Università hai studiato bene il manuale di retorica, peccato che senza un po’ di senso critico ci farai ben poco con le nozioni.
Addio.
P.S Ti dice niente Pasquino? Non ha nè nome nè cognome, ma sembra che quello che scriva sia oggetto di attenzione da 400 anni.
Perepè.
Anzi. Invito tutti quelli che passano di qui a firmare una petizione per il reintegro di Decameron nel palinsesto di la7.
Potete leggerlo sulla seguente pagina web. Dopo cliccate sul pulsante “Click Here to Sign Petition” e compilate con Nome Cognome e indirizzo email.
http://www.petitiononline.com/luttatv/petition.html
permalosetto eh?
andy (che non si firma ma lui sa già chi sono)
Luttazzi è un grande comico. Il suo programma era riuscitissimo tanto che fino a poche settimane fa i vertici di La7 non esprimevano dubbio alcuno, anzi… Poi è bastato toccare pesantemente Ferrara e il Papa e il gioco è fatto…
Complimenti per il sito, ricco di spunti interessanti. Continuate così.
Bravi, ottimo sito, ci ripasserò.
Contando che siano graditi i dovuti complimenti, mi permettodi lasciare un modesto commento per confidare il mio interesse per l’interessante vostro lavoro. Buona giornata!
oh, che tenero lo spam fatto in casa (gli ultimi 3 commenti cui ho tolto il link)