Wikileaks, un documentario

Here’s a well-produced (even in rough-cut form) documentary on Wikileaks by Swedish network SVT, published on YouTube in 4 parts. It covers quite a bit of the history of the organisation, the lessons it learned and the partnerships it made along the way – all of which provide valuable insights for any student of journalism as a practice or a cultural form, not to mention a more complex understanding than most coverage of the current situation provides. It really is essential viewing. (via Paul Bradshaw)

Wikileaks, la chiave della questione

L’Occidente ha “fiscalizzato” le sue relazioni di potere attraverso una rete di contratti, prestiti, possesso di azioni e proprietà finanziarie. In questo contesto, è facile avere la libertà di parola perché un cambiamento politico raramente porta alcun cambiamento reale in questa rete di rapporti e prorietà. La libertà di parola occidentale, essendo qualcosa che raramente ha alcun effetto sul vero potere, è libero come gli uccelli e i tassi (cioè serve a poco, ndr). In stati come la Cina c’è invece una censura pervasiva perché la libertà di parola ha ancora un potere e dunque il potere la teme. Dobbiamo sempre guardare alla censura come a un segnale economico che rivela il potere potenziale della libertà di espressione in quel tipo di governo. Gli attacchi contro di noi da parte degli Stati Uniti ci fanno intravedere una grande speranza, ovvero che esista una parola così potente da poter rompere questo blocco d’interessi.

Julian Assange risponde sul Guardian, traduzione su l’Espresso