Beatles, You. Una generazione piena di speranze

In Italia ci si occupa di analizzare quel che i leader di centrodestra e centrosinistra e Gianfranco Fini e Pierluigi Bersani hanno detto in una trasmissione televisiva sui valori di destra e sinistra.

Più suggestivo è secondo me però quello che hanno fatto sul Data Blog del Guardian: analizzare le parole delle canzoni dei Beatles. Non c’è da sorprendersi: nelle tante canzoni registate dai FabFour però c’è lo specchio di una generazione ricca di sogni. Fra le parole che ricorroon “tu” e “io”, poi ovviamente “love”, ma anche “quando”, “tempo”, “fare”. Io la invidio molto, quella generazione di sogni, concentrata sul futuro sì, ma anche sul futuro collettivo, il “tuo” futuro.

Movimenti infografici, mash-up e l’Italia “no-data”

L’infografica non è solo quella bella immaginetta sulla pagina di sport dei giornali, è la possibilità di utilizzare dati da rendere graficamente fruibili e immediatamente comprensibili  al lettore.
Ci sono quelle immagini statiche, con numeretti e bei disegnini. Poi  il mondo si è evoluto: ora ci sono anche certi straordinari mash-up, eloquenti più di cento pagine di giornale.
Parlare del sistema di metropolitana di Londra è una cosa, guardarlo muoversi è un’altra. È possibile grazie ad elementi messi a disposizione dall’amministrazione londinese.

Stessa situazione per questa mappa interattiva della migrazione americana: funziona grazie ai dati messi a disposizione dal Dipartimento del Tesoro Usa. Della decisione dell’amministrazione Obama di mettere a disposizione tonnellate di dati, ne parlano nel loro “L’ultima notizia“, Massimo Gaggi e Marco Bardazzi.

La domanda, banale, scontata, ma inevitabile è la seguente: da noi esperienze del genere perché non sono state nemmeno ancora tentate? Nemmeno una tabella excel, due numeri messi in fila. Manco l’Istat, le Autostrade, Trenitalia, niente di niente.  Quanti anni dovremo attendere ancora?