D’Alema vs Odg /3

La cosa bella della vicenda che è capitata all’inviato de La Stampa, ovvero di vedersi rifiutato l’accesso all’aereo della Farnesina diretto nei Balcani su ordine del ministro Massimo D’Alema e del battibecco tra Odg e ministro che ne è nato, è che agli inizi di luglio l’Ordine andrà proprio alla Farnesina  per presentare (cito dalle news del sito Odg.it) un protocollo d’intesa tra il Ministero degli Affari Esteri ed il Consiglio nazionale dell’Ordine il cui obiettivo è la valorizzazione dell’informazione italiana all’estero attraverso una maggiore qualificazione ed un più ampio coinvolgimento delle giovani generazioni.

Ps: ovviamente D’Alema è annunciato.

Odg vs D’Alema

Nuova puntata della vicenda che è capitata all’inviato de La Stampa, ovvero di vedersi rifiutato l’accesso all’aereo della Farnesina diretto nei Balcani su ordine del ministro Massimo D’Alema.

Ecco la dichiarazione del vicepremier-velista, piuttosto nervosetto.

(AGI) – Roma, 20 giugno – “La reazione e’ stata spropositata. Ma quale liberta’ di stampa? Cosa c’entra la liberta’ di stampa con il fatto che si viaggia gratis? Noi non abbiamo intaccato nessun diritto, semmai quello di concedere un passaggio aereo ai giornalisti e’ una cortesia”. Il vicepremier, Massimo D’Alema torna cosi’ sulla polemica con il quotidiano ‘La Stampa’ dopo l’esclusione di un giornalista della testata dal volo al seguito del ministro degli Esteri. “Noi, cosa che succede solo in Italia – ha aggiunto – diamo la possibilita’ alle testate, anche quelle che potrebbero finanziarsi un viaggio del genere, di far viaggiare con noi i loro giornalisti. Diamo loro anche la possibilita’ di risparmiare – ha aggiunto sarcastico – cosi’ si riducono i costi del giornalismo e i giornalisti possono dedicarsi ai costi della politica…”. “Si e’ reagito come se fosse stato intaccato un diritto, uno dell’Ordine dei giornalisti ha addirittura parlato di attacco alla liberta’ di stampa. Ma stiamo scherzando? Noi siamo l’unico paese che usa questa cortesia, ospitando a turno le testate. Le principali testate vengono piu’ di frequente, le altre una volta ogni tanto. E non si usa nessun criterio politico ma la rotazione, il giornalista dell’Unita’ l’abbiamo invitato pochissime volte ad esempio. Vorra’ dire che la prossima volta faremo un sorteggio”. “E comunque – ha concluso – ‘La Stampa’ – e’ tra i piu’ favoriti e ha fatto con noi il 90 per cento delle missioni”. (AGI)

La replica dell’Odg: L’Onorevole ministro Massimo D’Alema, le cortesie se le può tenere. Un uomo di Governo deve applicare regole che valgano per tutti e soprattutto che non danneggino nessuno. Se la consuetudine – unica l’Italia! – consentiva di ospitare i giornalisti sugli aerei, doveva continuare; se si decide di cambiare – allineandosi al resto del pianeta – le modifiche devono riguardare tutti e non selettivamente “ad escludendum”.
Non è una parola grossa: atteggiamenti come questo incidono, e gravemente, sul lavoro dei giornalisti e quindi direttamente sulla libertà di stampa.

Piccola nota a margine: non mi pare che solo in Italia si usi dare il passaggio ai giornalisti. Anche negli Usa capita, e capita pure col Presidente. E capita pure col Papa, mi pare.

Viaggi & Miraggi (dalemiani)

La vicenda che è capitata all’inviato de La Stampa, ovvero di vedersi rifiutato l’accesso all’aereo della Farnesina diretto nei Balcani su ordine del ministro Massimo D’Alema è un qualcosa di odioso. Anche perché la ritorsione sarebbe avvenuto a seguito di un articolo della Stampa su presunti fondi brasiliani dell’ex premier.
Mi sovviene che molti, anche tra i politici campani, scelgono “con cura” le testate da accreditare, escludendone altre. Qualche esempio: il viaggio del Comune di Napoli a Londra, per l’emissione dei Boc; il viaggio a New York organizzato dalla Regione Campania per il Columbus Day e, recentemente, quello a Capri della Provincia di Napoli per non so quale fatto.
Vorrei sgomberare il campo da equivoci: non si tratta di fatto personale, ma se un ente, una istituzione, organizza un viaggio per la stampa, allora dovrebbe accreditare tutte le testate, comprese quelle sgradite (anzi, soprattutto quelle). Non è sempre così.
Altra questione è poi quella secondo cui il giornalista non dovrebbe accettare viaggi pagati da terzi. Se si tratta dell’azienda X posso anche capire. Ma quando si tratta di una istituzione e quando la cosa è aperta a tutti gli organi di stampa, secondo me la cosa è ben diversa.

Ps: è simpatico vedere su Google che il sito web di D’Alema propone “Biografia, pubblicazioni, foto, iniziative, documenti del deputato di Gallipoli”.