Craxi, Minoli e quel taglietto della Rai su Youtube

Archiviata anche la puntata del grande Gianni Minoli su Bettino Craxi e m’è tornata in mente la feroce satira di Corrado Guzzanti.
Ho scoperto che nel video ospitato dalla pagina Rai.tv di Youtube non c’è un pezzetto fondamentale dello sketch di Guzzanti. Pochi secondi (23 in tutto) ma è il momento in cui il comico nei panni di un assatanato Minoli sbeffeggia Ciriaco De Mita e Ghino di Tacco.

Possibile che dopo tanti anni,  abbiano avuto paura di metterlo integralmente sulla loro pagina di Youtube? Non ci credo, sono sicuro che non l’han fatto apposta.

Guardate la versione “light”

e quella completa:

Gli articoli 21

Che coincidenza strana. C’è l’articolo 21 della Costituzione, bellissimo, di cui ci riempiamo la bocca noi giornalisti e che fa parte della prima parte della Carta, quella pressoché inattuata.
L’articolo 21 del decreto che domani andrà in Consiglio dei ministri, prevederebbe invece cose ben diverse: autorizzazioni governative pure per fare del live streaming.
Vale a dire: se sono con tre amici ed una telecamera, voglio riprendere la partita del campionato di calcio di Promozione in Molise, dovrò interpellare prima Palazzo Chigi? Staremo a vedere.

Nel frattempo, mentre da Google misteriosamente spariscono le immagini dell’aggressione di Milano (ma non da Yahoo nè da Bing) il primo direttore a contestare il “network dell’odio” citato dal centrodestra come propulsore dell’aggressione al premier è ovviamente Ezio Mauro, con un fondo  durissimo:

Le mozioni vanno distinte dalle emozioni. Il populismo non può pensare che uno choc emotivo centrifughi tutto, il diritto, la costituzionalità, i doveri dell’opposizione.

Update delle 16.30: Google dice che no, non è censura e che è un problema tecnico. Stanno lavorando per noi.


La scoperta del petrolio caldo

Qualche settimana è andata in onda su Raiuno la fiction sulla vita di Enrico Mattei, leggendario fondatore dell’Eni. Una ricostruzione  – protagonista Massimo Ghini – sicuramente meno dura e problematica, almeno per chi aveva visto e apprezzato lo straordinario film di Francesco Rosi. E fin qui tutto tranquillo.
Accade tuttavia che Eni renda noto – poco dopo la fiction sull’ammiraglia della tv di Stato – di voler piazzare obbligazioni. E per la campagna di comunicazione televisiva dei “corporate bond” indovinate un poco  chi compare negli spot? Proprio Ghini, lo stesso che aveva interpretato una manciata di settimane prima, il ruolo «dell’incorruttibile» Mattei nella fiction.

E niente, io non sono particolarmente pratico di comunicazione, sicuramente non mi rendo conto che i fatti, messi insieme, non rappresentano assolutamente nulla di brutto. Fatto sta che a me, da consumatore danno una sgradevolissima sensazione.