Cronache dall’inferno rifiuti

Il profeta in patria è un fesso, si sa. Specie se giornalista: pronunciare la fatidica frase “l’avevo detto” dovrebbe essere vietato per legge. Tuttavia, che la situazione nelle cave di Chiaiano, periferia Nord di Napoli, rappresentasse un pentolone a pressione pronto ad esplodere lo sapevano tutti.
Non troverete Chiaiano e le sue otto cave di tufo in libri sulla camorra o in altre pseudo-bibbie sui rifiuti uscite in questi giorni (per com’è scritto salvo solo “Monnezzopoli” di Paolo Chiariello). La storia di Chiaiano è la storia di mille colpe. Il “Parco metropolitano delle Colline” non ha fatto nulla per tutelare quell’area prima che si abbattesse l’emergenza rifiuti. I direttori sanitari dei 5 ospedali che sono ad un tiro di schioppo (Cotugno, Monaldi, Cardarelli, Pascale, Policlinico II) hanno firmato un documento in cui dicono che la monnezza a Chiaiano non è un problema per loro. Il Comune di Napoli che da 2 mesi ha approvato un piano raccolta differenziata e non ha fatto nulla – dico nulla – per attuarlo nemmeno in un solo condominio di Napoli ora cala la testa e dice “s’adda fa”. La regione di Antonio Bassolino? Non scherziamo. L’assessore ex Greenpeace Walter Ganapini forse ha capito di essere stato incaricato solo per dare parvenza di cambiamento. Non ha fatto e non farà nulla. E, scusate lo sfogo, ma oggi è il mio primo giorno di festa dopo una settimana infernale, sono da un’altra parte della Campania, sono vicino a Serre, lì dove probabilmente esploderà un’altra rivolta contro l’ennesima discarica inserita nel nuovo decreto del governo Berlusconi. Tira aria di rivolta pure qui.

Chi è interessato alla vicenda spazzatura legga il decreto-legge. C’è tutto quel che Napoli avrebbe dovuto fare. Quindici anni fa. Ovvero: darsi un pizzico sulla pancia e aprire qualche discarica, darsi un altro pizzico e fare il termovalorizzatore. Non è stato fatto e ora si finisce col riempire di spazzatura l’unica zona verde e agricola di Napoli capoluogo, ovvero Chiaiano. Non per aizzare nessuno: qui c’è la relazione di Franco Ortolani che è un geologo abbastanza conosciuto. Bisogna leggerla con attenzione, scevri da ogni ideologismo. In definitiva dice che si mette la munnezza a Chiaiano si inquina l’acqua. Già, ma dove va messa? Non si sa. A Serre, di fronte all’oasi del Wwf c’è una discarica che è in funzione da due anni. Vogliono allargarla e aprirne un’altra. Alla faccia di una zona finora incontaminata.

Cosa si impara da questo? Che le allora piccole discariche, che gli allora piccoli impianti, dovevano essere aperti 15 anni fa. Ora tutto si è ingigantito. E con i giganti non si scherza, schiacciano e portano un fardello di interessi ancor più grande.

Blog di Bassolino, sono un indovino o qualcuno bara?

Allora, sto scrivendo una cosa sul turismo per EPolis. Esce un’ansa (due lanci) alle ore 18.24. Titolo “Pasqua: Campania; Bassolino su blog, puo’ essere inizio ripresa”. Dice che Antonio Bassolino, il governatore della Campania, sul suo blog ha scritto del turismo in Campania e della ripresa rispetto alla crisi del comparto.
Vado sul blog e non v’è traccia del post.
Sono le 18.36, metto qui alcuni brani del post. «Me ne sono andato da solo a Marechiaro. A un certo punto, è venuta una tempesta di pioggia e grandine. Ma poi è tornato il sole. Guai se non si stringevano i denti e non si faceva ricorso a tutte le energie». Delle due l’una: o io sono un indovino o l’ufficio stampa diBassolino anticipa i post all’Ansa (alla faccia del blog scritto “per comunicare con la gggente”).

Update delle ore 19.19: Bassolino (o chi per lui) ha appena aggiornato il blog.  Sono o no un buon indovino? Ah, e comunque il governatore non porta bene: piove a dirotto, altro che jesce sole.

È questione di sopravvivenza: Velardi apre il blog

L’ha battezzato “mission impossible” e la ragione c’è, visto che Napoli, la monnezza city, dal punto di vista turistico è scansata come la peste da tutti i tour operator. Ma Claudio Velardi, già fondatore del Riformista e di Sherpa Tv e neoassessore al Turismo della Regione Campania evidentemente ci crede. Ed oggi ha aperto un blog. È un wordpress, è carino e Velardi scrive bene (almeno a me il suo libro è piaciuto). I commenti sono aperti (ma moderati) c’è una sezione “napoli vista da voi” per introdurre via flickr foto della città e ci sono filmati condivisi via youtube.
Buona idea davvero. Almeno non costerà alle casse regionali come quello del suo capo di giunta, Antonio Bassolino.

Regione Campania, videochiamami!

La notizia che la giunta regionale della Campania guidata da Antonio Bassolino ha ordinato una fornitura «fino a 700» telefoni cellulari presa così com’è potrebbe soltanto far discutere dell’eventuale spreco (perché così tanti cellulari?). Ma il colpo di teatro è il capitolato d’appalto: impone videofonini d’ultima generazione con obbligo di fotocamera e lettore mp3.
Martedì, ovvero il giorno dopo la pubblicazione del bando, è stato davvero un piacere scriverla per Il Napoli (qui l’articolo). La ribalta nazionale è stata regalata stamane da Italia Oggi (qui l’articolo del carissimo Emilio Gioventù, uno dei fuoriclasse del giornalismo partenopeo “regalati” alle redazioni romane). Nella serata di oggi, leggo che anche il sito del Corriere del M
ezzogiorno l’ha rilanciata, con tanto di replica della Regione.

Roberto Saviano consulente di Bassolino?

La fonte è l’agenzia Ansa
«L’iniziativa dell’assessore campano all’istruzione, formazione e lavoro, Corrado Gabriele, per un emendamento alla legge finanziaria che istituisca un alto coordinamento interregionale per le politiche di educazione alla legalità, in accordo con i rappresentanti delle Regioni Puglia, Calabria e Sicilia, trova sostegno da parte dello scrittore Roberto Saviano, autore del libro “Gomorra” il quale ha accettato la proposta di Gabriele di affidargli la direzione del coordinamento. “Affideremo ad una figura di prestigio la guida del coordinamento”, aveva detto Gabriele ad inizio settimana, presentando l’emendamento al capogruppo di Rifondazione al Senato, Giovanni Russo Spena ed oggi è arrivata la conferma del nome di Roberto Saviano».

Chiedersi se sia giusto o meno, accettare un incarico simile è piuttosto inutile. Però mi rassicura: significa che c’è continuità con quella che è la storia dell’anticamorra in Campania.

Update: gli amici di Saviano sostengono che il Nostro non abbia assolutamente accettato alcun incarico. E il Nostro ha fatto sapere che con consulenze e affini non vuol avere niente a che vedere. Qualche ben informato parla di un prossimo libro in programma per la primavera (o per l’autunno 2007)
Qui la smentita delle persone “vicine” a Saviano
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