Gli articoli 21

Che coincidenza strana. C’è l’articolo 21 della Costituzione, bellissimo, di cui ci riempiamo la bocca noi giornalisti e che fa parte della prima parte della Carta, quella pressoché inattuata.
L’articolo 21 del decreto che domani andrà in Consiglio dei ministri, prevederebbe invece cose ben diverse: autorizzazioni governative pure per fare del live streaming.
Vale a dire: se sono con tre amici ed una telecamera, voglio riprendere la partita del campionato di calcio di Promozione in Molise, dovrò interpellare prima Palazzo Chigi? Staremo a vedere.

Nel frattempo, mentre da Google misteriosamente spariscono le immagini dell’aggressione di Milano (ma non da Yahoo nè da Bing) il primo direttore a contestare il “network dell’odio” citato dal centrodestra come propulsore dell’aggressione al premier è ovviamente Ezio Mauro, con un fondo  durissimo:

Le mozioni vanno distinte dalle emozioni. Il populismo non può pensare che uno choc emotivo centrifughi tutto, il diritto, la costituzionalità, i doveri dell’opposizione.

Update delle 16.30: Google dice che no, non è censura e che è un problema tecnico. Stanno lavorando per noi.


Web censura: rassegnati stampa

great_firewall_of_china

Ecco, questa bella immagine si chiama “Great Firewall of China”. Cina, non Italia. Però qualcuno già prospetta una deriva del genere per noi, con le  annunciate restrizioni a internet dopo il caso Berlusconi-Tartaglia.

Oggi il Corriere della Sera con Beppe Severgnini esprime opinione di senso opposto rispetto a quella pubblicata ieri , autore Gian Antonio Stella. Mi piace pensare che qualcuno in via Solferino abbia letto le tante opinioni  diverse rispetto a quella dell’autore de “La Casta” e si sia regolato di conseguenza. Una delle cose più intelligenti l’ha fatta Adriano Sofri su Repubblica, riportando semplicemente stralci della conversazione fra lui e gli utenti, subito dopo il fattaccio.