Primo Levi: l’inferno disegnato, la chimica in grafica

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Uno straordinario lavoro quello di Hila Ben-navat che cerca di restituire non solo la perdita dell’identità in Auschwitz, ma anche mostrare, per quanto possibile, il problema linguistico nel campi di concentramento, vera e propria babele infernale, nonché la relazione fra la chimica – il suo mestiere d’origine – e la vita dello scrittore torinese.

Ps: non ho però capito, sigh, se questo lavoro è unico o può essere acquistato. Se qualcuno ne capisce di più…