Satire /2

Qualche settimana fa, una battuta di Spinoza.it sul terremoto in Abruzzo, non m’era piaciuta. L’ho scritto lì e su questo blog, su Spinoza è nata una discussione civilssima, costituita da 300 e più commenti.  Una lezione di maturità. E nessuno s’è mai sognato di chiedere la rimozione di quella battuta dal sito.

Già a dire il vero è abbastanza ridicola la  “dettatura” delle vignette in tivvù (la battuta la leggi prima che il vignettista la pronunci e cade l’effetto scenico). Però Vauro Senesi rappresentava un momento irrinunciabile di Anno Zero. Ora, io mi chiedo: al di là del contenuto della vignetta, ma nell’era del web che cazzo di senso ha, sospendere Vauro dalla Rai? Ha il senso che la vignetta incriminata,  anzichè il giro dei telespettatori Rai, ha fatto il giro (anzi, ne avrà fatti due o tre) del web.

3 Comments

  1. Premesso che Anno Zero non mi piace (come la maggior parte dei programmi in cui ci sono Santoro, Ruotolo e affini), penso che l’attacco a Vauro sia “cumulativo”, nel senso che forse hanno trovato un modo per fargliele pagare tutte (nel modo ridicolo che hai giustamente messo in evidenza). Non penso lo stesso del duo di cui sopra.

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  2. Penso che la cacciata di Vauro sia eccessiva ed insensata. La cosiddetta vignetta “incriminata” non è ne più ne meno scandalosa delle altre presentate quella sera ad Anno Zero, se proprio le vogliamo definire così.
    Io credo non esista un momento giusto ed un momento sbagliato per per fare giornalismo, satira e magari criticare aspramente o manifestare il proprio dissenso.
    L’intento di Vauro è sempre quello di smuovere le coscienze e magari far arrabbiare qualcuno per le sue vignette. Se non fosse così, cosa starebbe a fare?
    Per questo sono contrario e amareggiato dall’uscita di Vauro dal programma di Santoro.

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  3. @Carlo Nasuti:

    Per questo sono contrario e amareggiato dall’uscita di Vauro dal programma di Santoro.

    Pensa che io vedevo solo la fine del programma perché trovavo tutto il resto materiale da impacchettare in ecoballe. Alla fine, oggi come oggi, uno come Santoro non lo fanno fuori perché poi attacca automaticamente il mantra dell’editto bulgaro (che, per carità, ci sarà pure stato ma…) e comincia a stonare “Bella Ciao” in video. Per me tutto questo è molto lontano dal giornalismo.

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