Il Savianismo e la lotta alla camorra

update 23 agosto: Daniela Lepore di Decidiamo Insieme, in questo post commenta le mie misere considerazioni sul Saviano nazionale. Oh, le opinioni sono opinioni. Però mi permetto di dissentire su un fatto. Lei definisce «una pretesa un po’ eccessiva (e una critica un po’ pretestuosa)» la mia provocazione nel chiedere all’eroe anti clan un ritorno in patria, scorta e motivi di sicurezza permettendo (voglio dire, se a Napoli ci viene il Papa che avrà più nemici di Saviano, significa che un minimo di sicurezza gliela garantiranno…). Dico io, lo stesso Marco Lombardi nel pezzo di qualche giorno fa su Repubblica parla della necessità per Napoli «riabbracciare al più presto Saviano». Il ragazzo, Saviano. Facciamo che quest’abbraccio avvenga non in una sala della Regione o del Comune o della Procura, ma in mezzo ai guaglioni di cui tanto il Nostro ha parlato e da cui tanto ha preso per il suo best seller.
La verità è che da Napoli tutti (o meglio, tutti i furbi) prendono. E che, una volta preso, il frutto sono solo montagne di merda contro chi ci combatte ogni giorno e che quasi quasi passa per un filocamorrista soltanto se muove critiche contro l’impero che si muove dietro Saviano.

Anzitutto, mi dispiace per il titolo del post. Bisognava pur condensare uno stato di rabbia. E mi dispiace aver scritto di Roberto Saviano in 1 post su due: non ce l’ho con lui e considero anzi degno di assoluta stima il suo impegno letterario. Ma bisognerà pure rispondere.
Parto da una considerazione: a Decidiamo Insieme, il movimento dell’ex maestro di strada e candidato a sindaco Marco Rossi-Doria (che ho seguito da giornalista durante le ultime Amministrative a Napoli) piace il termine Savianismo. Rossi-Doria cita il termine Savianismo qui , riportando un articolo di oggi pubblicato su Repubblica. In estrema sintesi quest’articolo sostiene che criticare il giovane Saviano, scrittore di un bestseller, Gomorra, «voce della coscienza» minacciato dalla camorra e bandiera della lotta alla criminalità è da «oziosi incapaci e invidiosi»; tipico di persone dalle «miserie immaginative».
Ok. Mi hanno iscritto al partito degli antiSaviano, voluto da qualcuno che evidentemente ci guadagna nella contrapposizione bianco-nero. Volevo postare un commento al pezzo riportato sul blog di Rossi-Doria; tecnicamente non ci riesco. Lo metto qui. E non ne parlo più. Forse.

Gentile Rossi-Doria,
sono abituato a chiedermi il perché d’ogni cosa. Per questo, ogni volta che vedo il mio coetaneo Roberto Saviano in prima pagina (ed è quasi sempre sul glorioso Espresso) mi chiedo il perché. Le risposte non riguardano sempre la libertà di cronaca, la lotta anticamorra, la libertà d’espressione. Mi chiedo il perché di una foto in prima pagina tra due uomini di scorta, pistola in pugno; il perché di un dito indice puntato su una città intera; il perché della costruzione d’un pulpito ad inviti. Gli “abilitati a parlare” sono soltanto coloro che di questa città sanno poco e nulla o quelli che scambiano il diritto di critica con l’invidia del mediocre. Altro che ‘mille culure’: Napoli è dieci, centomila cose tutte insieme. Perché devo leggere “voi dov’eravate?” e non devo dire dove cazzo ero? Sarò drastico: penso che per fare una domanda simile occorra avere qualcosa alle spalle che valga più di un bello e vendutissimo romanzo. Perché devo leggere che la mia critica è quasi automaticamente tradotta in filocamorrismo? Quel che ho definito Savianismo è niente di più e niente di meno che il ragionamento parallelo di chi dice “è tutta camorra, è tutto uno schifo”. Eh no, così non va. C’è il diritto di attaccare un ibrido tra romanzo e reportage che non cita le fonti; c’è il diritto di arrabbiarsi se il ruolo civile di Saviano a Napoli non esiste. Invece io penso che uno scrittore così esposto debba esercitarlo, fi-si-ca-men-te. Costi quel che costi. Facile fare i discorsi su gennaro ‘o boss e pasquale ‘o camurrista parlando alla platea di attempati signori torinesi. Iniziamolo a fare con 15 ragazzi di Ponticelli o del Cavone. E vediamo se le risposte sono così bianco-nero come chi difende il Savianismo a spada tratta continua a ritenere.

20 Comments

  1. Ciro, francamente non condivido le tue critiche contro Saviano ma concordo sul pezzo di Repubblica: è veramente allucinante.

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  2. Non conosco Marco Lombardi ma devo qui dire che molti degli interventi pubblicati da Repubblica Napoli e dal Corriere del Mezzogiorno mi appaiono solo dei

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  3. A Napoli il lunedì ci si sveglia tardi?

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  4. Be’, su altre cose se usassi un po’ di più la testa non sarebbe male. Per tutti. Su Saviano non posso che essere d’accordo con te. Ne abbiamo parlato tante volte. Nulla contro la persona, ma il “savianismo” esiste, è insopportabile e può portare più danni che benefici. Quasi come l’anticamorra dei professionisti che qualche anno fa imperversava nelle scuole, sui giornali, in ogni dibattito. E che ha contribuito (durante il bassolinismo imperante) anche a creare quel vuoto nella coscienza (civile) che ha generato i mostri contro cui combattiamo oggi. Saviano è una persona coraggiosa. Come coraggioso è – e ce ne sono tanti in giro – chi attraverso la scrittura descrive le storture della nostra regione. D’altronde la camorra si batte e si combatte non solo con la denuncia (giornalistica e letteraria che sia) ma anche con indagini, sentenze giuste, leggi ad hoc, azione politica, azioni economiche. Deve avvenire tutto insieme. Gli eroi servono a poco. Occorrono uomini con un obiettivo unico che sappiano dialogare. Anche con chi – i ragazzi di ponticelli o del cavone – quella cultura della violenza la assimilano dai primi anni di vita. La sfida è più complicata di quel che può apparire su una copertina di un settimanale o su un romanzo-reportage. A presto

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  5. sono d’accordo con Angelo: sono bei compitini e scommetto che manco Falcone e Borsellino hanno avuto così tante prime pagine dell’Espresso o così tanti articoli di repubblica. Io non dico che facciano male ma mi chiedo dov’è il senso della misura. Questo cercare l’eroismo a tutti i costi a chi serve? Beato un paese che non ha bisogno d’eroi

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  6. Tra l’altro se posso dire, qualche tempo fa Rai Tre ha mandato in onda uno speciale sui giornalisti napoletani che si occupano di camorra. Spesso sono stati minacciati e hanno visto le loro automobili incendiate e altri “sfregi”…. ma non si sentono unici detentori della verità. E, purtroppo per loro, non vivono sotto scorta….

    Per Ciro: alla Nuova Stagione (giornale della diocesi napoletana e sito internet veltroniano) mia madre è ancora abbonata.

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  7. Lucilla, quello speciale – Cronisti di Strada – parlava e riprendeva anche un poco poco della mia vita.
    In sintesi (tanto lo so che si va a finire sempre a quello): io sono il giornalista che ad un certo punto è svenuto.

    Ps: bisognerebbe dire a Sepe di fare causa per tutelare la testata/marchio…

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  8. ciro,
    perchè non riesci a commentare su decidiamoinsieme? va lento, spesso, ma poi va…
    Cmq ora provo a segnalare io il tuo commento e successivo dibattito qui …
    Nel merito, l’articolo di Marco Lombardi è certamente discutibile. E la storia del successo di Gomorra (e conseguenze) è un classico. Compreso il fatto che Saviano e Gomorra vengano un po’ troppo montati.
    Però mi sembra curioso che ne debba fare le spese Saviano, come se fosse un bluff. Perchè Saviano di quelle cose si occupava anche prima di Gomorra (che ovviamente può non piacerti). E perchè se diventasse un grande reporter non sarebbe male.
    E anche, non avrei dubbi che quel libro ha aperto una finestra diversa da altre (e dal solito) sulla questione della camorra (post)moderna… Per cui, con tutti i possibili distinguo e dibattiti, io eviterei comunque di parlare di savianismo, e insisterei sulla solidarietà.
    Infine, personalmente io trovo Gomorra un bel libro, e trovo (soprattutto) che nella storia (italiana) le persone lasciate sole nella lotta alle mafie di solito hanno pagato un po’ troppo. Tutto qui.

    ps. (giusto per la precisione, e la cronaca) Decidiamoinsieme è un insieme di teste anche abbastanza diverse, quindi ci andrei piano ad atribuire al “movimento” nel suo insieme il mio pensiero. Dato che di animare il blog, di solito, mi occupo io. E’ vero che nessuno mi mi ha contestato, ma è pure agosto… 🙂

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  9. Ciao Daniela,
    pensavo fosse Marco Rossi-Doria a redigere il blog, scusa. Cmq quando voglio commentare esce questo errore: “Error: This file cannot be used on its own”.

    Sarebbe difficilissimo in due parole liquidare la questione Roberto Saviano.
    Faccio solo notare che prima di Roberto Saviano tanti colleghi (Gomorra non è un lavoro giornalistico, è un romanzo) si sono occupati di camorra a Napoli. Senza avere le attenzioni di colossi come Mondadori e l’Espresso. Bravura di Saviano, dirai tu. Ok, forse hai ragione.
    Ma non posso consentire che un Lombardi qualunque venga qui, si faccia il giro tra via Chiaia, l’associazione di Scampìa e la scuola di Materdei per poi dire ad una generazione intera: voi non accettate Saviano perché lo invidiate, perché lui dice la verità che non accettate. E che Saviano stesso se ne esca con un “e voi dov’eravate?”.
    Una domanda simile investe la dignità di ognuno di noi. Io so dov’ero, quello che facevo e come lo facevo. Per quale motivo Napoli, le sue forze “buone” dovrebbero accettare a braccia aperte il buon Saviano? Ti ripeto, io so dov’ero. E lui dove sta mo’? Nascosto per la paura di attentati? Jamm, ma scendiamo sulla Terra.
    Ma che bel prodotto con la © maiuscola (e intendo proprio la © di copyright). Insisto, organizziamo una sera con Saviano e i ragazzi, quelli veri, non i finti protagonisti dei finti videoreportage sul “sistema”. Poi vediamo chi ha da insegnare cosa e a chi.

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  10. “La disattenzione giornalistica è fondamentale, come lo è la legislazione sull’ecomafie. Nell’inchiesta sui fratelli Orsi emerge la vicenda inquietantissima della loro volontà di comprare giornalisti e condizionare con la pubblicità i giornali locali. In una terra dove è avvenuto il più grande processo di mafia degli ultimi 15 anni, il processo Spartacus, senza ricevere attenzione nazionale, dove il lavoro dei cronisti locali viene sempre costretto ai perimetri regionali, è molto semplice agire. Basta condizionare il territorio locale, e l’affare è protetto. Perché secondo quanto dicono nelle telefonate,

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  11. Claud, dalle mie parti si dice

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  12. La camorra che compra giornalisti e pubblicità per condizionare i giornali?

    Non mi pare che se ne parli molto (neppure su questo blog).

    Eppure sembra una notizia clamorosa…

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  13. Mah, io non penso che la camorra si sia messa ad acquistare giornali. L’editoria della carta stampata non è un buon business; meglio le tivvù. E comunque, stiamo sempre lì, ti ripeto: cosa c’è di nuovo? Assolutamente niente. Tutto nelle carte processuali e probabilmente tutto già scritto. Semmai sono i grandi giornali nazionali a non dare spazio a tante notizie che vengono dal profondo sud. Ma allora l’Espresso faccia mea culpa, anziché pigliarsela con gli altri.

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  14. Per Claud

    Le cose (Orsi ecc.) non sono così chiare come vorremmo tutti.

    Anche sulla pubblicità (per me è un’ipotesi nuova).

    I fatti? Hai altre notizie?

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  15. Capisco perfettamente. A me per essere stato critico nei confronti di questo marketing che lo sostiene mi sono scaraventati contro tutti gli apaprtenenti al fan club di saviano

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  16. Sempre per il Ciro Pellegrino, chissà chi sei. Saviano gira per le scuole di Napoli, senza farsi pubblicità sui giornali o dicendolo in giro (vai a San Giovanni a Teduccio, e poi Capua, e poi e poi e poi) per incontrarei ragazzi. Non è andato via da Napoli vedi che dici fesserie infangatorie?) Il Dove eravate non è a chi si è sempre occupato di queste cose, ma al contrario è a chi di queste cose ora solo si accorgeva. Anzi è proprio a chi ha ignorato i vari CIRO pELLEGRINO CHE DICE “DOVE ERAVATE? VOI CHE SOLO DOPO QUELLO CHE I è ACCADUTO OSSERVATE?”Perchè tanto fango signori?

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  17. Ciao Antonio Caporaso, la prossima volta metti una email, suvvia non avere paura, io sono un tipo tranquillo.
    Tuttavia, la pazienza è una virtù mai illimitata: non tollero insulti nè contro di me, nè contro gli altri che commentano questo blog che è libero finquando la libertà di commentare non si scontra con le leggi.

    Quindi vacci piano e non fare il troll che non serve a niente.

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  18. @ A.Caporaso

    Perchè tutto ciò che non è enfasi e apprezzamento incondizionato diventa auomaticamente fango?

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  19. Il Mercadante attende la prima del Gomorra in teatro.
    5 camorristi, gli hanno chiesto, diventano personaggi dello spettacolo…

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