blog, libri e sesso

In principio fu Melissa P. (a Napoli quella P assunse ben altri significati…). Poi la Pulsatilla. Ora Pornoromantica (oh, tutte P).  Ah e c’è pure  Gisy Scerman. Oh, ma sti cazzo di blog finiscono in libreria solo se parlano di lolite, battone, pene e vagine? E poi…la Bignardi che fa,le coltiva, che ad ogni libro di questo genere l’autrice è su La7 in un batter d’occhio? E soprattutto: la Fazi Editore e la Castelvecchi si sono specializzate in questo tipo di pubblicazioni o possiamo sperare che facciano anche altro, prima o poi?

Addendum fondamentale: il libro di Pornoromantica non l’ho letto, quello di Pulsatilla e Melissa P. sì.
E francamente…

10 Comments

  1. verissimo, concordo!

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  2. Con te si dovrebbe pubblicare un’enciclopedia, e non ti chiama nessuno.

    ps. o meglio, una ciropedia 😀

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  3. Beh la Scerman (Gisy e non Cisy) ha fatto un libro che non c’entra assolutamente col suo sito/blog. Poi ha messo degli estratti del libro sul sito, ma questa è un’altra cosa. A me poi piacciono anche, quegli estratti. E se Fazi e Castelvecchi fanno una linea editoriale che non vi piace, basta non comprare i loro libri – che problema c’è? Il problema è che molti lettori li vogliono, i libri di quello stampo. Non ho letto le tre P., tutti ne parlano malissimo ma ad esempio la Melissa ha venduto più di un milione di copie solo in Italia – altrettanto nel resto del mondo…

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  4. Fino ciao.
    Sì, ok Gisy (correggo).
    Poi, per il resto, così come c’è la libertà di non acquistare i libri Castelvecchi e Fazi c’è anche la libertà di acquistarli e criticarli, no?
    Melissa P avrà venduto un milione di copie tra adolescenti e vecchi rattusi, questo però mica significa immunizzarla da bastonate (che tra l’altro poverina ha avuto spesso col primo libro, poi ora con i flop successivi è finita).
    Pornoromantica, Pulsatilla…
    non lo so, ma possibile che il blog è identificato con le robe sessuali?

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  5. Son la Cisy..ciao tutti 😉
    cmq c’era ache Mondadori e Baldini Castoldi nella lista degli interessati (he he super vanto)…l’errore secondo me è associare subito un nome ad un altro di successo, quando spererei che ogni persone sia autonoma, anche se le associazioni saranno SEMPPRE inevitabili…questo libro l’ho scritto ben prima di Pulsa etc, solo che è sedimentato un pò prima che se ne accorgessero…Il povero Piero Ciampi ahimè è stato il primo spero di cuore che un editore serio me lo ripubblichi piuttosto.
    Poi si sa, il sesso viene visto perché – è sesso – non ahimé – come se ne parla. Si tende un pò troppo a generalizzare, però del resto appunto – credo sia inevitabile…

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  6. Ciao, Gisy.
    D’accordo quando dici che non è giusto generalizzare. Però ammetterai che un poco strano è: i blog sono considerati quasi qualcosa di oscuro, the dark side of the moon . E un poco infastidice l’assunto secondo il quale “il sesso tira” indi tutti i blog e tutti i libri tratti da blog debbano parlarne per avere un minimo di riscontro.
    Insomma, annoto solo il dato di tendenza e ci metto un poco di considerazioni personali, per il resto ti auguro un sincero in bocca al lupo per il tuo nuovo libro.

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  7. Bhè effettivamente così si rischia di dipingere ancora una volta il “mondo” di internet come quello dei soliti pervertiti…

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  8. IO NON credo alla letteratura fatta blog o viceversa, e sono la prima a dirlo.
    Ciò non toglie che possano esitere ed esistono moltissime altre forme di libro. Piacevoli passarempi peraltro.
    Il problema di settorializzare un genere è che lo discrimina già in partenza…a meno che questo genere non sia già sostenuto da una sua storia, vedi i gialli che derivano dal romanzo gotico…, l’altro problema è che quando si parla di sesso – anche se è senza dubbio il mercato che fa vendere di più,- tutto viene visto come deteriore – di bassa qualità a scatola chiusa – un pò come le canzonette rispetto la poesia – e invece proprio perché la sessualità (come le canzonette) più che il sesso è legata a tutti che di deteriore non ha nulla . Poi c’è il mercato di mezzo, e lì tira quel che tira e purtroppo non son più gli scrittori che fanno i generi ma viceversa.
    So che

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  9. No Gisy, io ci credo, eccome. Del resto un blog è come, che so, un diario, un manifesto, una lettera, un graffito, cioè un elemento di comunicazione e dunque inseribile in contesto narrativo.
    Poi vabbè la questione del sesso in letteratura è vastissima. Per come la vedo io, non è vero che è “deteriore” a prescindere. Però è pur vero che certe case editrici ci marciano, eccome… L’obiettivo è fare il bis: se Melissa funziona, perché non Pornoromantica? E così via…

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  10. Ma io dico appunto che purtroppo è deteriore a scatola chiusa (agli occhi dei “più eletti”) è questo il fatto…
    Per me la struttura narrativa non può essere un diario, non per questo però non è interessante, bisogna vedere come si sviluppa.
    Il mercato chiaramente va in quella direzione e ci marciano eccome..del resto gli stessi editori se non han ben presente un “modello di riferimento” hai un bel da farglila poi vedere la tua personalità…e unicità…

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